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DIMENSION X So... this is earth Unicorn Records 2005 USA

C’era una volta il new prog, specialmente quello inglese. Se oggi i Marillion e i Galahad hanno in sostanza cambiato genere (i primi oramai da tempo), Pendragon e Jadis sono caduti nella trappola dell’autocitazione, mentre anche gli IQ faticano a ritrovarsi ed i Threshold si sono pericolosamente avvicinati al puro metal. Chi cerca, oggi, del buon new prog può, comunque, contare su di una piccola schiera di nomi emergenti. Questi Dimension X sono senz’altro una delle promesse migliori. Il loro è un new prog molto carino, a tratti quasi heavy (senza tuttavia mai esagerare). Il pregio di questi ragazzi è sicuramente la freschezza d’idee e una gran voglia di fare, senza rincorrere sterili virtuosismi. I brani di questo CD non sono mai troppo complicati, ma neppure eccessivamente semplici. Protagonista assoluta è la melodia. Una scelta rispettabile, visto che non si scade in territori commerciali. La tecnica è apprezzabile, l’incisione anche. Insomma, gli ingredienti per un buon ascolto ci sono tutti e, in effetti, non si rimane delusi. Veniamo ai brani che ho gradito di più. Difficile, innanzi tutto, fare una scelta: il livello è più che buono e i vari pezzi si collocano quasi tutti su valori medio-alti. Proviamo, ad ogni modo, ad identificare le canzoni migliori del lotto: l’opener “Why”, di sicuro, è tra quelle che rimangono in mente. I dialoghi tra le tastiere e la chitarra si rivelano decisamente incisivi e ci regalano un ottimo brano. Anche quelli successivi non sono da meno: “Open Letter” e “Corporate Ladder” sono pezzi energici, ritmicamente sostenuti e piuttosto vari (forse anche troppo). Se “Introspection” è un po’ interlocutoria, il compact torna a girare con “Train Wreck” e soprattutto “Xeno’s Paradox”: sedici minuti di ottimo metal prog, molto frastagliato e carico di buoni spunti. Più americaneggianti, invece, le conclusive “Intrigue” e “Nothing’s Changed”, entrambe sopra i sei minuti. Se, sotto alcuni punti di vista, si potrà ancora migliorare (la voce, talune puntate verso l’hard che convincono meno, un maggior spazio che potrebbe venir dato alle tastiere), questo “So… This is Earth” è già un buon inizio: i cinque nordamericani hanno tutte le carte in regola per maturare in breve tempo. In definitiva, un bel cd, che colloca i Dimension X nella zona di confine tra new prog e prog metal (con un massiccio e fantasioso uso del piano). Curiosa, per un disco del genere, l’ascendenza fantascientifica e fumettistica.

 

Davide Arecco

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