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CIRCULUS Thought becomes reality Mythical Cake 2009 UK

La psicosi Maya del 2012 ha colpito anche i nostri menestrelli inglesi che per il loro terzo album immaginano una fine del mondo allegra (per lo meno così sembra), a base di voli di astronavi, sballo e musica medievale. Prima di ogni altra cosa questo vuole essere un album divertente, eccentrico e di intrattenimento e se ci si concentra sul fatto che a questa band non piace prendersi troppo sul serio, l'approccio a questo disco diventa sicuramente gradevole e leggero. Dalle atmosfere sofisticate ed eleganti del precedente lavoro si passa ad una miscela musicale a base di musica medievale da osteria diluita in un buffo space rock con riferimenti ai Gong più folkish e goliardici. Saranno le vocette aliene della prima traccia, ma, non so perché, ascoltando questa musica si affacciano alla mia mente i Pixies sballati di fumo… ovviamente dei Pixies che non volano nelle teiere ma che danzano al ritmo dei tamburi, ubriacandosi con l'idromele. Le melodie dal sapore medievale sono la base di questo album, con un uso ampio di tamburi tradizionali, crumhorn e rauschpfeife. Alcune arie, come "Trotto", sono praticamente dei grandi classici che riconoscerete sicuramente già ad un primissimo ascolto. Un'immagine che associo a questa melodia in particolare riguarda una cena a Tallinn in un ristorante medievale, con stanze buie illuminate solo dalle candele, cibi speziati e menestrelli che intonavano con strumenti antichi proprio questa canzone e questa atmosfera festosa e conviviale accompagna l'ascoltatore per tutta la durata del disco. Suoni antichi si mischiano a quelli vintage in una pozione inebriante come nel divertente riadattamento del celebre "Sumer Is Icumen In", il più antico canone conosciuto e risalente al medioevo, con belle linee vocali che si intrecciano ai suoni buffi degli strumenti in una sorta di festa hippy nel cuore di antiche foreste inglesi. Si sono molto contratte le parti vocali femminili, qui ridotte ad un delicato contrappunto che compare di tanto in tanto, forse per l'abbandono di Lo Polidoro, sostituita dall'altrettanto brava Holly-Jane Shears, mentre l'interprete principale rimane Michael Tyack che presenta un timbro vocale e dei modi che ricordano molto Daevid Allen. Nonostante qualche perplessità iniziale, dovuta principalmente al fatto che questo CD si discosta stilisticamente dal suo predecessore, l'ascolto risulta sempre più coinvolgente, soprattutto se, lo ripeto, ci si cala nella sua atmosfera fumosa e sballata. Nonostante un giudizio globale positivo mi sento comunque di dire che "Clocks Are Like People" rimane a mio giudizio insuperato. Questo non toglie il fatto che potete tranquillamente fare vostro questo album, soprattutto se siete dei maniaci del medioevo e avete un buon senso dell'umorismo. Sotto questo punto di vista l'album è uno sballo assoluto! A margine segnalo che l'uscita di quest'opera avviene in maniera indipendente grazie al finanziamento dei fan, le cui foto compaiono all'interno del booklet, negli oblò di un'astronave… come dire che nel 2012 queste persone avranno un biglietto assicurato per un viaggio nello spazio… se mai la fine del mondo arriverà.



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Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

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