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In passato abbiamo avuto l’occasione di conoscere Bertrand Loreau attraverso i suoi lavori per la Musea, registrati a partire dagli anni novanta, il suo primo album “Prière” risale al 1992, ed orientati verso un’elettronica romantica e dalle venature sinfoniche e barocche, fortemente legati ai Tangerine Dream più melodici e Jean Michel Jarre… Loreau chiude l’avventura con la Musea significativamente con l’eccellente “Réminiscences”, raccolta di vecchi brani inediti risalenti agli anni ottanta dove si possono apprezzare le sue inclinazioni elettroniche più dure e pure, devote agli antichi corrieri cosmici, devozione che si riaffaccia e risalta con questo cd realizzato in coppia insieme all’amico Olivier Briand, altro musicista-divulgatore di musica elettronica e cofondatore insieme a Loreau del sito Patch Work Music, progetto nato dall’originale idea di Loreau di produrre su cd una piccola panoramica dell’elettronica francese con cinque musicisti coinvolti, tra i quali Briand e Loreau…. “Interférences” è il prodotto della fusione di due modi abbastanza diversi di sentire l’elettronica ma complementari ed in completa armonia ed empatia nell’evocare scenari sonori di grande suggestione… “Interférences” si presenta come un’unica grande composizione che si dirama attraverso sette distinti movimenti in cui fluiscono la componente più melodica e romantica di Loreau, talvolta fondata su elementi elettroacustici e neoclassici e l’utilizzo massiccio ed ipnotico dei sequencer e synth analogici di Briand, responsabile forse della componente più cosmica e “berlinese” dei brani: in questo disco in effetti non c’è quasi spazio per le (relativamente) nuove istanze dell’ambient contemporaneo o dell’elettronica digitale più cruda ed avanguardista, Loreau e Briand sfociano di fatto nel classicismo attraverso il rispetto e la perpetuazione di determinate sonorità ed atmosfere, manierismo nella migliore accezione del termine in quanto la riproposizione di schemi sonori fondamentalmente già approfonditi in passato si rinnova in musica di notevole potenza espressiva ed artistica è di livello superiore… Dilungarsi sulle effettive influenze che muovono le note di questo cd è lavoro sterile e prevedibile, da Klaus Schultze a Tim Blake attraverso Vangelis, Neuronium e Zanov… Lascio quindi ai lettori il piacere di riscoprire sonorità che si perpetuano ciclicamente nel tempo e che di fatto non stancano mai ed offrono sempre qualcosa di importante da dire, da sentire… e da riflettere!
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