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JUKKA HAURU / NONO SÖDERBERG / FINNFOREST / ELONKORJUU Pop Liisa - Live In Studio 05 / 06 Svart Records 2016 FIN

Il 15 Dicembre del 1976 il chitarrista Jukka Hauru saliva per la seconda volta sul palcoscenico del Liisankatu Popstudio, lo spettacolo radiofonico che, dall’autunno del 1972, dava opportunità ai gruppi meno convenzionali della scena finlandese di suonare davanti ad un vero pubblico e di far ascoltare la propria musica in radio, su scala nazionale. Il tutto avveniva rigorosamente in diretta e non vi erano limiti artistici da rispettare ma soltanto quaranta minuti di tempo da riempire a proprio piacimento.
Il 10 Ottobre del 1973 Jukka si presentò con i suoi Superkings, così chiamati per prendersi gioco della moda dei supergruppi che da sempre spopola in certi settori in cui la tecnica viene messa in primo piano. Questa volta i membri del gruppo provengono principalmente dalla KOM-teatteri band dove all’epoca suonava lo stesso Hauru, con una formazione quindi stravolta rispetto al suo secondo album in studio, “Episode” del 1975, ispirato al colpo di stato cileno e alla morte di Victor Jara. Di quella formazione viene confermato soltanto il fedele violinista Juhani “Jupu” Poutanen e troviamo per il resto Eero Ojanen al piano, Ari Valtonen alle percussioni, Esko Rosnell alla batteria e Tapani Tamminen al contrabbasso. Per l’occasione fu presentato un unico pezzo di ben 17 minuti, intitolato “Günther Angst”, che non compariva in nessuno dei suoi album e di cui una versione in studio non è mai stata registrata. La musica era molto progressiva ed avventurosa ed il pubblico, letteralmente in fiamme, non sembrò neanche accorgersi di un piccolo particolare che rese Hauru furioso: la rottura di una corda durante lo spettacolo, cosa che non impedì comunque al nostro eroe di portare a termine un’esibizione travolgente e oserei dire sopra le righe rispetto al repertorio di questo artista.
La Mahavishnu Orchestra è sempre lì dietro l’angolo e le impressioni jazz di questa composizione sono particolarmente profonde, con un occhio di riguardo sempre verso la melodia, componente fondamentale nella poetica di Hauru, messa al servizio di soluzioni intellegibili ma assolutamente non scontate e condite di preziosi particolari sinfonici. Il recupero di questo materiale appare quindi di assoluto pregio e questo pezzo soltanto sarebbe sufficiente a raccomandare l’acquisto di questo album, anche se le sorprese non finiscono assolutamente qui.
In qualche occasione poteva capitare che durante la trasmissione Pop Liisa due gruppi si dividessero lo spettacolo. Fu così che la seconda parte della serata fu riservata ad un altro chitarrista accompagnato dal suo gruppo, sempre di ispirazione jazz: Nono Söderberg. La sua musica appariva però decisamente più rilassante, fusion oriented e melodica ed i brani proposti “Tide” e “Seagull”, entrambi presenti nell’album del 1975 “Nono” e composti in un’isola chiamata appunto Seagull Island, appaiono decisamente ariosi e sognanti, come lambiti dalla dolce brezza marina. Le versioni dal vivo appaiono più estese di quelle in studio e preziose variazioni vengono offerte in parte grazie ad una line-up leggermente mutata che vedeva in scena il celebre Esa Kotilainen alle tastiere, protagonista di assoli chiave nel suo stile inconfondibile.

Questo doppio spettacolo occupa l’edizione in vinile per intero, mentre sulla versione in CD c’è spazio per un’altra serata, quella andata in onda il 23 Febbraio del 1977 con uno spettacolo che vedeva alternarsi Finnforest ed Elonkorjuu. I Finnforest dei fratelli Jussi e Pekka Tegelman, il primo chitarrista ed il secondo batterista, pubblicarono il loro esordio eponimo nel 1975 su Love Records seguito da “Lähtö Matkalle” nel 1976, proponendo musica strumentale decisamente avventurosa, nonostante la giovane età dei musicisti (Pekka Tegelman all’epoca di questo Popstudio stava per diplomarsi alle superiori) e nonostante la corrente progressiva si stesse dissolvendo anche in Finlandia, in favore della nuova moda del punk.
Furono presentati due lunghi pezzi, “Odd Tale” e “Juan”, nessuno dei quali compariva nei loro due album in studio. “Odd Tale” è una composizione del tastierista Pertii Pokki e fu pubblicata nel 1980 in un album a nome Jargon, gruppo che comprendeva membri dei Finnforest, mentre “Juan” è una composizione di Jussi Tegelman. In entrambi i pezzi traspare lo spirito del gruppo come già lo conoscevamo, col suo ammaliante prog fusion molto paesaggistico, solcato da lunghi assoli di chitarra. Come possiamo ben intuire in base a quanto è stato appena detto, soprattutto il secondo dei due pezzi si fa apprezzare per le ampie colorazioni tastieristiche, dominate dai suoni vellutati del Fender Rhodes e del sintetizzatore ARP Odyssey.
Lo stile degli Elonkorjuu appare invece mutato rispetto a quello dell’esordio, quell’album intitolato “Harvest Time”, dall’anima bluesy e hard psichedelica, che rimane fra i più quotati della scena finlandese. Il gruppo stesso, in piedi dal lontano 1969 e ancora in vita, attraversò numerosi cambi di formazione che, come risultato finale, portarono alla costruzione di uno stile più improntato al jazz funk, pur rimanendo nel tempo il chitarrista Jukka Syrenius il fulcro creativo della band.
Sono stati scelti per l’occasione tre pezzi abbastanza diversi fra loro: “Hey Brother”, frizzante e funky, “Yours Tonight”, notturno e bluesy ed infine il più prog “Rolling Down The Highway” che mostra tuttavia delle evidenti striature blues con assoli lunghi della chitarra che si intrecciano al morbido piano elettrico di Pekka Tyni. Un repertorio così frammentato non riassume al meglio l’essenza della band e ci rendiamo conto che 15 minuti sono davvero pochi ma direi che possiamo benissimo accontentarci di quello che c’è, in considerazione del valore storico ed artistico di quanto proposto e che ci rende direttamente partecipi di una scena musicale propositiva ed in continua evoluzione.



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Jessica Attene

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