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KLANGWELT The incident Spheric Music 2018 GER

Quando ho letto nella biografia di Gerald Arend, alias Klangwelt, il termine sound-designer mi sono abbastanza incuriosito: quella che sembra una specializzazione di nicchia ci suggerisce in realtà la quasi certezza di una qualità sonora ed una cura dei suoni che esula dalle produzioni più trasandate od artigianali; effettivamente Gerald Arend in questo suo ritorno nel mondo discografico dopo un lungo silenzio durato ben oltre dieci anni dal suo ultimo "XOIO", uscito nel 2006 sempre per la Spheric Music, ha dato prova di ottima sensibilità artistica e professionale con un lavoro molto equilibrato e diluito nei suoni e nelle atmosfere...
E' interessante notare come una parte dell'esperienza in campo sonoro Gerald Arend l'ha sviluppata anche in un ambito videoludico che si pone al di fuori di quello discografico, in particolare è stato ingegnere del suono e curatore degli effetti di titoli piuttosto noti come "Mass Effect", "Half-Life", "Guild Wars 2"... Insomma, come altri suoi colleghi musicisti, Arend ha tratto con profitto l'esperienza in un mondo apparentemente molto diverso: "The Incident" suona di fatto come una colonna sonora di un immaginario racconto sci-fi, un concept album strumentale ad ampio respiro che si sviluppa coerentemente nell'arco di quattordici brani.
La bella copertina a cura di Navitrolla, talentuoso artista surrealista estone, ci fa immaginare qualcosa dei contenuti musicali di "The Incident", forse un po’ criptici con queste rappresentazioni di fungoni giganti: l'incidente che dà il titolo al cd riguarda esperimenti scientifici dal risultato catastrofico? Comunque sia, le tematiche ambientaliste ed apocalittiche sembrano ben intonarsi con la musica di Klangwelt, a tratti inquietante e criptica, a tratti epica ed ariosa, con tratti sinfonici anche piuttosto marcati.
Lo stile di Klangwelt, inizialmente orientato principalmente verso la scuola berlinese alla Tangerine Dream, si è aperto alle più svariate influenze, i brani sono piuttosto eterogenei con momenti che variano dalle più classiche e tradizionali atmosfere, con un filo di romanticismo che non guasta, fino ai brani più inclini ad una musica elettronica moderna, astratta e cerebrale. Ci sono grandi aperture melodiche che guardano a Vangelis ed al Mike Oldfield più "maturo", passaggi musicali più indecifrabili e sperimentali che mutano costantemente il contesto strumentale verso trame ambientali in maniera non distante da quanto fatto da Erik Wøllo e Ian Boddy, oppure in termini ancora più sotterranei dai francesi Antiklimax. Come compositore Klangwelt si è affinato ulteriormente ed in particolare si può apprezzare la sua abilità nell'intrecciare suoni cristallini ed effetti "cinematografici" intensi e coinvolgenti sin nei minimi dettagli, nulla viene lasciato alla casualità ed ogni momento viene sfruttato al massimo per tenere viva l'attenzione di chi ascolta.
Nel suo insieme "The Incident" è un lavoro decisamente maturo e dotato di una spiccata personalità, a dispetto degli ovvi riferimenti artistici; "progressive electronic" è probabilmente la definizione ideale per descrivere questo cd, musica elettronica in continuo movimento e libera da rigide convenzioni, la cui priorità è quella di poter esprimere senza freni la propria arte per trasmetterci dimensioni immaginarie che diventano meravigliosamente tangibili e reali nella musica.



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Giovanni Carta

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