Abbiamo già avuto il piacere di conoscere La Janara con un primo disco autoprodotto distribuito dalla Black Widow nel 2017, autori di uno hard rock/metal dalle venature folk progressive incentrato sulla cultura arcaica ed occulta dell'entroterra campano, tra Benevento e l'Irpina: trascorso il tempo per riassestare le proprie coordinate artistiche ed accasati definitivamente per la label genovese, La Janara mostrano una interessante evoluzione sonora all'interno di un contesto musicale sempre piuttosto duro, a tratti quasi primitivo, e si ripresentano più compatti e solidi, sviluppando coerentemente un proprio particolare concept folk-pagano trattando tematiche spesso dimenticate o sconosciute in gran parte del suolo nazionale, prevedibilmente anche per motivi di convenienza religiosa. Con "Tenebra" si evidenzia una spiccata predilizione per le cadenze sepolcrali del doom metal tradizionale e gotico dei Candlemass, senza tralasciare le esperienze di gruppi folk metal come Cruachan, ma il cuore musicale rimane ben ancorato sul territorio nazionale di Paul Chain, Death SS, Crystal Phoenix, Malombra, Impero Delle Ombre e Segno Del Comando... con pure qualche vaga atmosfera rievocante le foschie black metal (alle tastiere troviamo non a caso Riccardo Studer degli Stormlord). Rispetto al precedente disco, "Tenebra" spinge ulteriormente verso sonorità metal, smussando leggermente le tendenze più acustiche/progressive, il tutto suona più accattivante per il pubblico metal che per quello tipicamente progressive ma bisogna ammettere che i brani sono mediamente più soddisfacenti e trascinanti, con solidi arrangiamenti che non tralasciano neanche raffinatezze assortite di stampo folk/cantautoriale già sperimentate in passato, a dispetto dell'impatto generale decisamente sopra le righe. Sempre interessanti i testi, pregni anche di significati non banali nel tratteggiare una cultura antica e contadina in cui le donne talvolta trovavano rifugio e riscatto, dalla propria solitudine e condizione di sudditanza, in credenze pagane invise ovviamente alla Chiesa; in tal senso buona la prova vocale di Raffaella Càngero, alias La Janara, inteprete passionale ed irruenta, selvaggia (ma anche dolce quando dovuto) il necessario per trasmettere in profondità il significato della tenebra... Pollice verso invece per il booklet, ricco di annotazioni, comprensivo dei testi ma stampato con caratteri così minuscoli da rendere ardua la lettura... Tenendo conto che il cd è stato stampato in edizione limitata si può fare benissimo un pensiero anche per la stampa in vinile, presubilmente dotata di caratteri più comprensivi. Al di là di questi dettagli un pò risibili, "Tenebra" pur con tutte le sue ingenuità ed imperfezioni saprà comunque soddisfare gli appetiti dei cultori militanti del dark sound italiano...