Altro splendido ripescaggio da parte della Svart Records, che trova una registrazione inedita in studio dei Tasavallan Presidentti risalente al 1971. Era un periodo di transizione per la celebre band finlandese, con il chitarrista e compositore Jukka Tolonen reduce da problemi di salute, ma pronto ad abbandonare il lavoro di session man e a gettarsi a capofitto nell’avventura con il gruppo. Dopo due album già validissimi e molto belli, ma che pagavano ancora un po’ dazio a certi punti di riferimento britannici (Traffic e Colosseum in primis), i Tasavallan Presidentti erano pronti a spiccare il volo verso un sound più ricercato e personale. La Finnish Broadcasting Company aveva promosso questa studio session nell’autunno del 1971, che poi sarebbe stata diffusa in via radiofonica suddivisa in due parti, una trasmessa il 6 gennaio 1972 e una il 2 aprile dello stesso anno. L’idea era anche quella di pubblicare la registrazione come nuovo album, ma vari problemi con la casa discografica Love Records non ne permisero la realizzazione e col tempo questa performance era caduta nel dimenticatoio. C’è anche da aggiungere che in questo stesso periodo i Tasavallan Presidentti andavano incontro anche a cambiamenti interni, visto che il cantante Frank Robson era in procinto di lasciare i suoi compagni d’avventura, con Eero Raittinen pronto a subentrargli. Fatto sta che al momento di entrare in studio la band viveva un notevole periodo di forma e la testimonianza arriva anche grazie a questa incisione, alla quale parteciparono, oltre Tolonen e Robson, Pekka Pöyry al flauto e al sax, Måns Groundstroem al basso e Vesa Aaltonen alla batteria. Il cd si apre con “Impressions of India”, un brano che apparirà un paio di anni dopo su “Summer games”, lavoro solista di Tolonen, in versione differente, con predominanza acustica, rispetto a questa che esalta gli interscambi tra una graffiante chitarra elettrica ed un flauto tulliano su ritmi sostenuti. A seguire “Falling deeper”, che altro non è che un primo approccio a quella che diventerà “The bargain” su “Lambertland”. In questa esecuzione del 1971 ci sono testi diversi scritti da Robson e varie improvvisazioni strumentali che portano il brano a sfiorare i diciassette minuti e che mostrano sia le capacità tecniche della band sia la coesione totale che si era raggiunta. Il sound è frizzante, si avverte la libertà in cui i musicisti si esibiscono ed una brillantezza totale del loro stato di forma, che permette loro da passare agilmente da un rock lontano da qualsiasi schema a soluzioni probabilmente influenzate dal jazz-rock elettrico che Miles Davis proponeva in quegli anni. Il medley “Celebration of the saved nine / After celebration” è un’altra cavalcata caratterizzata da splendidi impasti elettroacustici, con una verve zappiana non indifferente condita nuovamente da tanta improvvisazione ed è davvero una delizia ascoltare i duetti/duelli tra il sax e la chitarra. In conclusione c’è “Hills and dales”, un brano più particolare che fa venire a galla l’animo più sperimentale dei Tasavallan Presidentti. Qui Tolonen e Pöyry abbandonano i loro strumenti principali e mettono mano all’organo e al grand piano e mentre Aaltonen e Groundstroem macinano ritmi lenti, ma intensi e ossessivi, creano uno scenario sonoro che abbina carattere cinematico e spirito di ricerca, tra minimalismo, classica contemporanea e nuovi riferimenti a Davis. Che altro dire? Semplicemente lode alla Svart Records che ci permette di ascoltare questo straordinario documento e lode ai Tasavallan Presidentti, già autori di pagine fondamentali della storia del prog, ma che negli ultimi anni hanno arricchito la loro discografia di album postumi non banali contenenti perle che rafforzano la loro grandezza.