Abbiamo già seguito Davide Riccio, alias DeaR, nei suoi due precedenti lavori e le sue pubblicazioni continuano a ritmi serrati con medie inusuali per i nostri giorni. Il nuovo album si intitola “Dear Me!”. Se i suoi predecessori mostravano diversi legami con il mondo del progressive rock, soprattutto per certi riferimenti classicheggianti, questo nuovo parto si inoltra verso sentieri diversi. D’altronde DeaR si è sempre mostrato artista eclettico, che non può essere ingabbiato in un genere ben preciso. Questa prova discografica contiene diciassette brani per un totale di oltre settantacinque minuti di musica. Stavolta siamo per lo più al cospetto di un pop rock stralunato e un po’ al di fuori degli schemi. Tra ritmi elettronici compassati e sensazioni umbratili, divagazioni ambient e brutte tentazioni dance, la musica scorre delineando atmosfere notturne, influenzate probabilmente da certe esperienze di David Bowie, ma eredi anche di certo rock stravagante degli anni ’90. Più particolari e decisamente interessanti i sei minuti della conclusiva “Cricket (for Klaus)”, immaginiamo dedicata a Klaus Schulze (scomparso nel 2022), orientata sul filone elettronico dei corrieri cosmici tedeschi e costruita davvero bene. La confezione del cd è povera di informazioni, visto che oltre i titoli dei brani è semplicemente riportato che DeaR è autore sia della musica che dei testi. Ciò ci spinge a credere che, considerando che siamo al cospetto di un polistrumentista, sia anche unico esecutore, anche se di tanto in tanto compare una voce femminile ad accompagnarlo. Tirando le somme, diciamo che alla fine mancano veri sussulti. Il mood malinconico si mantiene stabile per tutta la durata del cd e, vista anche l’ampia durata, alla lunga l’ascolto si rivela stancante e noioso (e anche la registrazione non certo perfetta ci mette del suo). Magari un mini cd con 4-5 pezzi di questo tipo sarebbe stato interessante, invece, durante l’ascolto, quelle indovinate melodie, quegli spunti strumentali più intriganti e quei groove dal feeling immediato si perdono in un prodotto che non lascia un gran segno.