Home
 
ARTSRUNI Cruzaid Musea 2002 ARM

Il più importante gruppo Progressive a sud del Caucaso... così recita, forse scherzando, una nota sul booklet. A dire il vero gli Artsruni, band guidata da Vahan Artsruni stesso, dà del filo da torcere a molte Prog bands occidentali. Le influenze etniche della regione di provenienza del gruppo vengono messe splendidamente al servizio di una sapiente predisposizione per un jazz-rock sinfonico (senza tastiere... ma non se ne sente assolutamente la mancanza in questo caso!) pieno di feeling. Se ci si dimentica un attimo di queste influenze etniche, pare di ascoltare un gruppo sudamericano o comunque latino, tanto è melodico l'approccio degli Artsruni, non dimenticando di costruire partiture sufficientemente complesse che ad esso si armonizzano splendidamente. L'orgoglio di essere armeni, per la storia della loro terra e la sua tradizione cristiana (l'Armenia è sempre stata una terra di frontiera in tal senso, e storicamente importantissima) hanno un peso non indifferente negli animi del gruppo, riflettendosi in parte sull'approccio alla musica e sulle sue tematiche (non solo sui testi: tutte le tracce, tranne due, sono strumentali). Vahan Artsruni ha inoltre molte esperienze musicali e artistiche alle spalle ed anche attive al momento, di fianco al progetto di questa band, tutte imperniate su lavori di alto contenuto che includono musica medievale, musica da camera, folk, poesia, pittura etc. Davvero un artista a 360 gradi, e ciò non può che influire positivamente su quanto stiamo ascoltando qui. Si tratta di un album (così come il loro precedente, adesso ristampato da Musea stessa) che si colloca prepotentemente tra le più belle uscite dell'anno.

 

Alberto Nucci

Collegamenti ad altre recensioni

ARTSRUNI The live cuts 2000/2001 2001 (Musea 2002) 

Italian
English