Il secondo disco del gruppo polacco convince decisamente più dell'esordio di due anni fa. Allora sembrava che il gruppo avesse molte idee ma non sapesse come metterle adeguatamente in pratica; adesso le idee forse sono un po' di meno, o magari più precise, ma la pratica dà senz'altro ragione al nuovo corso. Musicalmente adesso gli Abraxas paiono essere gli Arena o gli IQ polacchi... ma senza l'ossessiva ricerca della pista marillion/genesisiana di questi gruppi. Si tratta quindi di un new Prog di stampo inglese, condito di spigolosità e situazioni atipiche, che offre numerosi bei momenti all'ascoltatore, specialmente nella seconda parte del cd. Il lungo assolo che caratterizza la splendida "Pokuszenie" ad esempio susciterebbe le invidie del Rothery dei bei tempi, così come molti gioiranno nel sentire il finale di tastiere di "Excalibur" (titolo originalissimo... non so se il testo lo è altrettanto, dato che il linguaggio usato è il polacco). Non siamo di fronte a dei cloni, anche se, come detto, alcune soluzioni hanno il sapore di già sentito; l'ispirazione del gruppo porta ad accettare e ad entusiasmarsi anche per queste cose, soprattutto se, come in questo caso, il tutto viene utilizzato sapientemente.