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GADI CAPLAN Opposite views autoprod. 2012 ISR

Dopo tre anni di sofferta gestazione, viene finalmente alla luce "Opposite Views". É il primo album del chitarrista e compositore israeliano Gadi Caplan, musicista dalla formazione estremamente variegata: ha iniziato con il pianoforte e la musica classica, poi la chitarra e di conseguenza il blues e il rock. Ha viaggiato molto in India (dove ha appreso nozioni di sitar e musica indiana), per poi, nel 2006, trasferirsi negli USA, dove ha prima fatto parte di svariate band rock ed ha poi studiato composizione, jazz e funk all'università di Berkley. Inutile dirlo che la sua musica contenga al suo interno l'intero percorso artistico di Gadi. Su tutte le componenti ovviamente spiccano le esperienze più recenti, ovvero il jazz (fusion in particolare), il rock (progressive dei King Crimson e dei Pink Floyd su tutti), e non mancano persino aromi di world music. Una musica che, seppur facilmente definibile come fusion, è molto ragionata e strutturata.
A Gadi piace comporre i propri brani ed è evidente la meticolosità con cui cura gli arrangiamenti, sempre sofisticati e molto curati, con un approccio compositivo alle volte più consono alla musica classica che al jazz, alle volte quasi cameristico.
Il maggior pregio dell'album, che forse è anche il suo limite, è la scorrevolezza. Il disco si lascia ascoltare "che è un piacere", ma raramente riesce a coinvolgere pienamente l’ascoltatore. Perfetto dunque come musica di sottofondo. Difficilmente ha la personalità di prendersi completamente la scena.
Il disco ruota principalmente attorno chitarra. Gadi però non vuole monopolizzare la scena e, di volta in volta, salgono in cattedra gli altri strumenti: sax, archi, flauto e l'immancabile organo Rhodes. Basso e batteria hanno il gran pregio assecondare agilmente l’evoluzione degli strumenti solisti. Caplan è un chitarrista raffinato, amante della melodia e delle armonie più classiche: un po’ Gilmour, un po' Metheny. Tuttavia anche lui non si nega qualche momento di piacevole anomalia, come ad esempio il finale di “Feels Like Morning”, dove un brano dalle atmosfere floydiane e rilassate esplode in un folle vortice crimsoniano.
“Opposite Views” è quasi sempre contraddistinto da un umore positivo, momenti di jazz o funk briosi ("Harmony Police" ,"Nocturnal Adventure"), un sound solare e rilassato ("Euphoric Moment" ,"Feels Like Morning", "Boni", "Rita's Garden"), atmosfere celestiali ("Opposite Views" ).
É un disco che ti senti scivolare addosso piacevolmente e gradevole all’ascolto. Supera anche l’esame degli ascolti successivi, sapendo regalare sempre qualcosa di nuovo ad ogni nuovo play. É un disco che raramente annoia, ma difficilmente riesce ad appassionare completamente. Tuttavia è un esordio incoraggiante ed interessante di un musicista estremamente preparato, ma soprattutto curioso e voglioso di ampliare sempre più il suo universo musicale.
Attendiamo il sequel!


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Francesco Inglima

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