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IL CASTELLO DI ATLANTE Capitolo 8: Live Aenima Records / Azafrán Media 2014 ITA

Per festeggiare degnamente i 40 anni dalla formazione (anche se l'album d'esordio risale “solo” al 1993, “Sono io il signore delle terre a nord”) il Castello di Atlante fa le cose in grande con “Capitolo 8: Live” la cui confezione presenta in aggiunta ad un cd dal vivo di oltre 70 minuti, anche un dvd dello stesso concerto (con l'aggiunta di una traccia “Leggi e ascolta”), tenutosi al teatro comunale di Casalborgone nel marzo 2012. L'ottimo packaging, con le belle foto del concerto, sono un importante biglietto da visita ma non possiamo non rimarcare l'assoluta mancanza di informazioni circa la line-up del gruppo (sì, ok c'è Internet ma...), solo per fare un esempio. Quel che conta però è ovviamente la musica. La “scaletta” proposta è più che buona e copre quasi tutti gli album pubblicati con la prevedibile preferenza (3 brani su 8 ) per l'ultimo nato “Tra le antiche mura”. Da sempre vicino alle suggestioni rappresentate dalla Premiata Forneria Marconi, anche per il Castello di Atlante la resa “live” è eccellente e conferisce ai pezzi un nuovo e più entusiasmante vigore. Le aperture sinfoniche e le complesse trame strumentali sono perfettamente arricchite dal sapiente uso del violino di Massimo di Lauro e dalla doppia batteria di Mattia Garimanno e Paolo Ferrarotti (anche principale voce del gruppo nonché navigato “trascinatore” di pubblico). Tutto questo contribuisce ad innestare nuova linfa in composizioni già più che buone come ad esempio “La foresta dietro il mulino di Johan”, uno degli highlights del concerto. Come per la PFM (fatta eccezione per il periodo Lanzetti) anche per il “Castello” lo strumento “voce” non è uno dei punti di forza, ma le numerose parti corali e l'alternarsi delle voci soliste (Aldo Bergamini -chitarra- e Roberto Giordano -tastiere- ed il già citato Paolo Ferrarotti), oltre alle numerose parti strumentali, sopperiscono molto bene alla “lacuna”. Come si diceva tre sono i brani estratti dall'ultimo album in studio (a parere di chi scrive il punto più alto dell'intera discografia della band): la splendida title-track, con le sventagliate di synth, la ritmica sostenuta e lo splendido violino a dare ancora maggiore personalità al brano; mentre gli incastri vocali, l'alternarsi delle voci soliste e, soprattutto, le dinamiche soluzioni strumentali nonché la varietà dei suoni non possono che fare identificare con un “circoletto rosso” la splendida “Leggi e ascolta” (presente solo sul dvd). Ottima, infine, anche la sottilmente inquietante “Malebolge” (presente non nella versione “monstre” dell'album in studio, ma in confezione ridotta ) con le sue significative aperture sinfoniche. L'album, chiuso più che bene da “Il vessillo del drago” (tratto dal primo album), dimostra una volta di più come i ragazzi del Castello di Atlante siano dei veri “animali” da palcoscenico, perfettamente rodati, virtuosi ma non “narcisi” e pronti ancora a stupirci favorevolmente. E tra non molto dovremmo già aspettarci un nuovo album in studio che, siamo sicuri, non deluderà gli appassionati.


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Valentino Butti

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