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D SOUND Kisember Periferic Records 2002 UNG

L'Ungheria ogni tanto continua a stupirci con qualche nuova ed interessante uscita discografica e questa volta è la volta degli esordienti D Sound, o meglio di Zsolt Dezso Murguly, chitarrista, tastierista e cantante nonchè autore delle musiche e dei testi che compongono "Kisember", un concept album strutturato ambiziosamente secondo la logica delle suite ma che fortunamente rifugge qualsiasi pretenziosità nella costruzione musicale. La copertina del cd raffigurante un immaginario paesaggio lunare riesce, bene o male, a presagire il contenuto musicale del disco anche se a mio avviso sarebbe leggermente fuorviante inserire "Kisember" in un contesto space-rock, piuttosto meglio interpretarlo come uno strano e riuscito ibrido fra certo prog, psichedelia e tentazioni metal. I differenti punti di riferimento artistici per il progetto D Sound sono evidenti già al primo ascolto eppure Murguly, aiutato in studio dalla collaborazione del batterista Adam Foldes e dal tastierista Csaba Varga, realizza il quasi miracolo di amalgamare alla perfezione le sue diverse influenze artistiche e di raggiungere sostanzialmente una invidiabile compattezza stilistica. Cantati rigorosamente in lingua madre i brani che compongono "Kisember", tre suite più una canzone breve, sono comunque prevalentemente strumentali e sviluppati attraverso diversi movimenti in modo da caratterizzare le molteplici situazioni musicali e tematiche del disco. La padronanza strumentale dei musicisti coinvolti è indiscutibile ma il talento di Zsolt Murguly (un po' il Dan Swano ungherese!) si apprezza in particolar modo nella sua intelligenza di scrittura dei brani e per la sua particolare e malinconica sensibilità melodica. Però ho l'impressione che i D Sound possano essere oggetto di qualche equivoco con la conseguenza di non riuscire a destare il minimo interesse: Murguly è cresciuto ascoltando Pink Floyd, Rush, heavy metal, psichedelia, a.o.r. e forse persino qualche corriere tedesco di cosmica fama... una simile apertura mentale potrà mai riscuotere le giuste attenzioni?

 

Giovanni Carta

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