Questa è la riedizione del primo album eponimo di questa leggendaria band sudamericana, con l’aggiunta di 3 nuove canzoni, registrate tra il 2001 ed il 2003. Il titolo è un omaggio al chitarrista mancato nel 2001 proprio quando il gruppo stava rinascendo e preparandosi a pubblicare qualcosa di nuovo. Equilibrio Vital più che essere il nome del gruppo era il nome di una comunità il cui lato artistico era solo uno degli aspetti caratterizzanti e tra questi quello musicale solo uno dei tanti. Il gruppo pubblicherà solo un altro album, l’anno successivo, per poi sciogliersi fino al 1999. Quest’album, come sapranno i collezionisti ed i cultori del prog nascosto, era ricercatissimo e qualcuno lo aveva ascoltato solo grazie a delle cassette mal registrate. Come succede spesso in questi casi la fama era sicuramente superiore all’effettivo valore dell’oggetto, tuttavia il disco è carino, grezzo e ruspante nella giusta misura con delle liriche non fini a sé stesse e che vogliono portare un messaggio. In esso si trova l’usuale mix tra Prog sinfonico latino, italiano addirittura (la PFM è sicuramente uno dei gruppi di riferimento), ed una grossa componente di folk; il territorio su cui si muovevano gli Equilibrio Vital era piuttosto movimentato e quasi hard, ciò che cozza con la loro nuova tendenza, decisamente più acustica ed eclettica, che possiamo ascoltare nelle suddette 3 bonus tracks che comunque non reggono proprio il confronto con l’album originario.