Quasi del tutto perse per strada le (non troppe, comunque) schiavitù stilistiche nei confronti dei Dream Theater, la giovane band emiliana con questo suo secondo album conferma le ottime qualità messe in mostra col precedente "Apocolokyntosys", ma va ben oltre. Si tratta ancora di Prog metal, per ciò che riguarda il corpo del disco, ma non solo e la tecnica e la maturità, impressionanti se si pensa alla loro giovane età, di questi musicisti fanno sì di trovarsi di fronte a un set di 9 canzoni che sanno creare la giusta dose di pathos e che sanno entusiasmare senza indurre acriticamente a uno sfrenato headbanging i metallari più biechi. La prima parte dell'album contiene i brani più forti (molto bella la ballata "Lost in the past") e viene chiuso (oserei dire alla grande) con lo strumentale mozzafiato "Chinese box", proprio una vera scatola cinese da cui spuntano a ogni secondo riff nuovi e cambi di tempo. E' quasi stridente il confronto col brano successivo "Star" (una ballatona di 7 minuti molto lenta e romantica), poi il tutto prosegue in discesa, fino ai 10 minuti della conclusiva "The timeless night", un pezzo pieno di alti e bassi ritmici e flash strumentali, tutto da ascoltare. Gli Empty Tremor si candidano ufficialmente come miglior Prog metal band italica, senza dubbio!