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GARDEN WALL The seduction of madness WMMS 1995 ITA

Appena pochi mesi fa i GARDEN WALL erano poco più che il progetto solista di Sandro Seravalle; adesso, poco dopo il raggiungimento dello status di gruppo, esce questo nuovo CD, frutto della cooperazione di tutti i musicisti, non collezione di brani di Sandro, solo semplicemente suonati o riarrangiati dal gruppo completo. Il livello di affiatamento raggiunto in così breve tempo è davvero impressionante, così come impressionante è la carica che si sprigiona da questi solchi laser, quasi come se le idee e la musica dei nuovi GW non riuscissero a restare costretti in uno spazio così angusto. Il gruppo, non che li abbia mai avuti, anche nella passata incarnazione semisolista, ha definitivamente distrutto ogni possibile legame col pesante fardello del nome che si è scelto (chi non sapesse di cosa sto parlando vada a rileggersi la storia dei Genesis) ed è riuscito ad estremizzare le proprie tendenze musicali quali potevamo ascoltare nei due precedenti album. Si può quasi parlare di metal-Prog adesso, anche se è davvero difficile trovare precisi riferimenti a questa corrente musicale. 'The seduction of madness" è davvero cattivo, sia come suoni che per la crudezza dei testi, ma conserva pur sempre alcune caratteristiche passate, come le sonorità oscure ed inquietanti, qui messe sotto forma non dì lunghi brani quasi rarefatti, bensì sparate violentemente nelle orecchie dell'ascoltatore, poggiando su una ritmica super tormentata ma molto efficace. Pochi sono gli sprazzi ariosi, ma quei pochi sono ben lontani dalla banalità, dal semplice assolo di chitarra, o di tastiere, messo lì tanto per compiacere o compiacersi: Sandro, libero da impegni ex-tra-chitarristici (a parte il cantato, ovviamente), scatena la propria creatività, in tal senso ben supportato dal vecchio compagno Mauro Olivo. L'album può essere definito quasi perfetto, senza un tocco di genio inutile o mal piazzato. Si può sorvolare, o gioire a seconda dei casi, su qualche riferimento crimsoniano qua e là, ed in definitiva saranno davvero pochi gli scontenti dei nuovi GARDEN WALL. Per questi ultimi, l'avvertenza solita di fare un'autoselezione: se capite, da queste righe, che il disco non rappresenta una grossa attrattiva per i vostri gusti, rinunciate... e non venite a dirci poi "...ma avevate scritto che è bello!".

 

Alberto Nucci

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