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Il primo di questi due dischi è la continuazione di quanto già pubblicato solo su cassetta alcuni anni fa, ovvero la riproposizione di alcuni vecchi brani dei Galahad mai usciti su cd. "Other crimes... I" è stato poi saccheggiato per bonus-tracks o mini-cd, quindi questo secondo episodio raschia un po' il barile di quanto rimasto nei cassetti di Stu Nicholson e soci. La cosa più interessante di questi 12 brani è rappresentata dalla coppia iniziale "Dreaming from the inside" e "The opiate", pubblicate su 45 giri nell'87: due brani interessanti che, pur nella loro brevità, mostrano gli inizi di una band che consideriamo ormai consolidata, nel bene o nel male, nella considerazione di chi segue il Prog inglese. Gli altri pezzi sono tutti, più o meno, demos registrati qua e là per solleticare l'attenzione di radio o management potenzialmente interessati al lato più commerciale del gruppo. Un capitolo a parte sono "Aqua nimue" e "Painted lady", praticamente un solo acustico di Stu Nicholson. Ci sono dei brani interessanti anche per chi ama il lato più progressivo dei Galahad, specialmente "Truth of you", ma nel complesso l'album è dedicato ai fans più affezionati. "Decade" è la classica antologia che raccoglie le migliori cose pubblicate invece su disco ufficiale. Fortunatamente si è voluto privilegiare l'aspetto Prog per la scelta dei brani, quindi il cd può rappresentare un buon biglietto da visita per chi volesse provare a entrare in sintonia coi Galahad non avendoli mai ascoltati. Purtroppo non è incluso alcun brano da "In a moment of madness", ma in compenso si può ascoltare la splendida "Ghost of Durtal", bonus-track inserita nell'edizione cd di quel demo.
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