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GROVJOBB |
Under solen lyser solen |
Garageland |
2001 |
SVE |
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Il terzo album della band svedese Grovjobb era da me atteso con trepidazione poiché il disco precedente, intitolato "Vättarnas fest" era secondo il sottoscritto un vero capolavoro. Il loro magico mix tra folk svedese, Progressive rock in stile anni '70 e rock psichedelico fa pensare a band come Kebnekajse, Landberk o Made In Sweden. Il flauto porta talvolta alla mente i Jethro Tull e la title-track, che vede la presenza del sitar, ha sonorità mediorentali e indiane. Solo occasionalmente i Grovjobb si muovono verso una musica leggermente più up-tempo, o addirittura più heavy, alla Anekdoten o Sinkadus. Il cantato in svedese non fa che rinforzare nel complesso il tipico feeling nordico. Quando ascolto quest'album in effetti ricevo le stesse sensazioni di quando ascolto i capolavori di Bo Hansson o dei Landberk. Mi viene da pensare alle notti d'estate svedesi, alle vecchie foreste e agli elfi danzanti su prati e brughiere. Vi invito tutti a intraprendere dunque il viaggio verso la terra dei trolls.
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Greger Rönnqvist
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