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GARGAMEL Watch for the umbles Transubstans 2006 NOR

Se è vero che negli anni Novanta il prog scandinavo ha conosciuto un'ampia diffusione grazie a band dal feeling oscuro che pagano il tributo a King Crimson e VdGG, i Gargamel sapranno sicuramente accattivarsi un discreto numero di consensi. Il loro album di debutto (preceduto dalla pubblicazione dell'EP "Water" nel 2002) richiama alla memoria gli Anekdoten di "Vemod", con le loro atmosfere vintage, crimsoniane e l'oscuro violoncello che questi cugini norvegesi usano in maniera davvero intrigante, emblematica in questo senso "Tics", la traccia di apertura, semplice ma di impatto. Il Mellotron cupissimo, le sonorità ruvide e claustrofobiche, il pesante organo Hammond, evocano sensazioni uditive ampiamente note a chi ama i gruppi appena citati, e riprodotte in maniera abbastanza fedele ai modelli, con richiami insistenti e ben chiari ai VdGG. Il feeling è costantemente inquietante e in certi momenti ipnotizzante, grazie alle vaghe sfumature psichedeliche che ombreggiano le loro composizioni. Soprattutto quando il ritmo rallenta spiccano alcuni elementi gotici o addirittura gli archi, che si muovono quasi al ritmo di profondi sospiri, come in "Below the Water", fanno pensare in un certo senso alle angoscianti cadenze doom dei My Dying Bride. Il sound del gruppo è ulteriormente arricchito da leggere sequenze di flauto e dal sax, che non si intreccia in maniera intricata con gli altri strumenti ma viene utilizzato per lo più come strumento solista, in occasioni limitate. Le composizioni sono abbastanza movimentate e si assestano prevalentemente su un minutaggio dilatato, con un paio di brani che superano largamente gli 11 minuti e uno che tocca i 17. Lascia forse qualche dubbio il cantato, non sgradevole ma fiacco, sovrastato dagli strumenti musicali e tendente all'imitazione del modello Hammill, anche se bisogna sottolineare che le parti cantate in effetti sono poche. Non sto qui a discutere il valore artistico del gruppo, si potrebbero fare a ragion veduta i soliti appunti su originalità, importanza storica e quant'altro, vi basti comunque sapere che se avete apprezzato Anekdoten, Änglagård & company sicuramente rientrate senz'altro nel target di questo gruppo, anzi possiamo anche sbilanciarci nel dire che, fra i cloni di quel tipo di musica, "Watch for the Umbles" è fra le uscite migliori realizzate fino ad oggi.

 

Jessica Attene

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