|
Nella lunga attesa del nuovo album "Sleepers", il gruppo inglese si intrattiene in questo progetto parallelo dai connotati quasi del tutto acustici. Per l'occasione viene recuperato il vecchio tastierista Mark Andrews, ma il resto della line-up è lì, a parte ovviamente l'attuale tastierista, e ci offre 11 canzoni, qualcuna nuova, qualcun'altra ripescata dal vecchio repertorio. Pur accettando la particolare proposta di questo CD, c'è da dire che le composizioni sono quasi tutte piuttosto leggerine, privilegiando spesso l'aspetto più poppettaro del gruppo, senza cadute di gusto, questo no, ma non offrendo granché alla fantasia affamata da lungo digiuno dei fans dei Galahad. Provate a pensare un album composto in gran parte da canzoni come "Evaporation" (quella del 1° CD "Nothing is written"), per di più in versione acustica, e sappiatemi dire. La situazione non è così tragica come qualcuno potrebbe essere indotto a pensare dopo questo paragone, ma non posso certo consigliarvi spassionatamente questo CD, ad ogni modo. D'altra parte quest'album non può esser preso se non per quello che è: un progetto parallelo al gruppo principale, messo in piedi più per diletto che altro. Verranno tempi migliori...
|