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GILA Bury my heart at Wounded Knee Warner Bros 1973 (Garden of Delights 2000) GER

I Gila, pur non essendo stati dal punto di vista commerciale la punta di diamante del movimento avanguardista tedesco degli anni '70, furono certamente un gruppo fondamentale ed un costante punto di riferimento della scena progressiva, se non altro per la caratura dei personaggi che ruotarono intorno a questo gruppo guidato da uno dei più interessanti chitarristi dell'epoca, Conny Veit, già membro attivo dei Popol Vuh durante la realizzazione dei leggendari "Hosianna mantra" e "Seligpreisung". "Bury my heart...", rappresenta forse il culmine creativo di questo gruppo, per l'occasione completamente ristrutturato nella formazione da una line-up completamente differente dagli inizi, difatti troviamo alle tastiere Florian Fricke (Popol Vuh), alla batteria Daniel Fiechelscher (Amon Düül II, Popol Vuh) ed alla voce Sabine Merbach... un super-gruppo nel vero senso della parola! E la musica, ispirata dall'omonimo libro di Dee Brown riguardante lo stermino del popolo pellerossa, raggiunge i vertici dell'arte più sublime, rispetto ai precedenti lavori le atmosfere si avvicinano sempre di più a dimensioni maggiormente astratte e sospese grazie in particolar modo agli interventi solistici di Fricke ed alle tessiture vorticose di Conny Veit, tanto da definire "Bury my heart..." la giusta, seppur elettrificata, prosecuzione del capolavoro "Hosianna mantra" e, per quanto mi riguarda, una delle ristampe più belle sentite in questi ultimi mesi.

 

Giovanni Carta

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