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H2O Due Kaliphonia 2001 ITA

Dopo quattro lunghi anni si riaffacciano con prepotenza nel panorama progressivo italiano gli H20 con un disco che già prenota un posto di rilievo tra le migliori uscite di quest'anno. Rispetto al loro bel disco d'esordio, "Unopuntosei", il trio guidato dall'eccellente tastierista, nonché cantante, Luca Prandi non si distacca più di tanto stilisticamente, le differenze che si notano sono del tutto in positivo, a partire dalle parti vocali, stavolta esclusivamente in inglese, che pur non elevandosi alla perfezione assoluta sono maggiormente curate e controllate ed evitano sgradevoli scivoloni nel mieloso e nello stucchevole (come talvolta accadeva nel disco d'esordio). La musica rimane sempre quella... grande rock sinfonico-progressivo eseguita in maniera ineccepibile e soprattutto con cognizione di causa, del resto non ci troviamo di fronte ad esordienti, anzi! In particolar modo quello che salta all'orecchio è la maggiore ricercatezza e raffinatezza che pervadono i cinque brani presenti in "Due" e fa molo piacere constatare che il gruppo ha lasciato per strada qualsiasi tentazione derivativa per un approccio più personale ed introspettivo. Sia chiaro che le possibili influenze sono facilmente rintracciabili nelle opere dei Genesis, PFM, Gentle Giant e via dicendo, insomma, i classici... però il tutto senza citazioni o situazioni dejà-vù che possano comprometterne la godibilità dell'ascolto. Tutti i brani del disco sono degni di nota , in particolar modo "The darkness for the light", lunga 10'07", e la suite finale "Due" si fanno apprezzare per la liricità delle orchestrazioni e per la cristallinità dei momenti più riflessivi... per non parlare de "L'altra aurora" un brano che per gli adoratori dei Genesis di "Wind and wuthering" potrebbe essere addirittura un colpo al cuore!

 

Giovanni Carta

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H2O Unopuntosei 1997 

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