Non si tratta del lavoro che molti attendono a dare seguito all'opera prima dell'artista svedese, e non si tratta neppure di un CD vero e proprio. Raccoglie 22 minuti di musica assolutamente eterogenea e a dir poco spiazzante: il pezzo che da il titolo all'album è l'interessante rivisitazione di un classico, al quale già si fece riferimento sullo scorso numero perché inserito in un CD promozionale distribuito con la rivista coreana Art Rock; è seguito da un assolo di batteria di circa un minuto, originale ma abbastanza freddo; il terzo momento dura due minuti e mezzo ed è denominato Jazz Eruption: non tradisce le idealità del nome ed è sicuramente intelligente e ben eseguito, ma ben lontano dalle atmosfere ritrovabili in "Gothic impressions"; infine gli undici minuti di Solaris, bell'esempio di musica elettronica ma che non farà sicuramente la gioia dei prog fans che si erano entusiasmati per il lavoro offerto da Pär Lindh qualche tempo fa. In conclusione un album molto ben fatto, che sarebbe sicuramente da avere se proposto in versione economica (come fanno ad esempio i cugini Landberk con i loro mini cartonati)... visto però che viene venduto a prezzo pieno (benché Pär Lindh assicuri di darlo ai distributori ad un lower price), è un acquisto da ponderare.