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METHODICA |
Light my fire (EP) |
autoprod. |
2012 |
ITA |
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Nati nella provincia veronese, passati da una dura gavetta e più o meno indenni da problemi vari (tipo il grave incidente stradale occorso al batterista Marco Piccoli, messo in condizione di suonare grazie ad una particolare protesi), i Methodica hanno spesso fatto bella figura in festival e competizioni musicali con un prog metal che per loro definizione risulta tanto tecnico quanto melodico ed arioso. È una di quelle volte in cui i proclami autoreferenziali non sono distanti dai fatti; proprio grazie alla genuinità della loro proposta, i cinque hanno vinto il primo premio per la miglior performance strumentale al “Rock Contest 2007” e, lo stesso anno, si sono aggiudicati il premio della critica nella sezione “Musica originale categoria over 22” nel concorso “Bande Sonore”. Dopo altri eccellenti piazzamenti, nel 2009 viene inciso l’esordio “Searching for reflection” che sarà immesso sul mercato dopo l’accordo stipulato con la casa discografica alessandrina Underground Symphony. I commenti sono subito più che positivi ed alcuni addirittura giudicano il lavoro quasi un piccolo nuovo classico in ambito prog metal. L’attività non si arresta, vengono prodotti dei video e si partecipa ad altri festival, aprendo per nomi importanti come Uriah Heep e Skunk Anansie (in entrambi i casi durante festival che in origine erano blues… Vedi un po’ le assurdità del mercato attuale!), fino ad arrivare alla pubblicazione della cover “Light my fire” su “Waiting For The Moon - Tribute To Jim Morrison & the Doors”, tributo di band italiane per il 40esimo anniversario della morte del carismatico front-men americano. Visti anche stavolta gli ottimi riscontri, il gruppo veneto pubblica un maxi-singolo che porta proprio il nome del succitato classico, nella versione integrale, in edizione accorciata per le radio e in un video curato dalla regista Valentina Fusa (con cui già avevano collaborato nel recente passato). La versione presenta delle chiare tendenze “gotiche” e, pur essendo fatta bene, per quanto ci viene proposta… esce decisamente dalle orecchie! Sono presenti, poi, le versioni radio anche delle già edite “Neon” e “The marble column”. Molto più interessante l’inedita “Knast”, che non è affatto tutta questa succulenta anticipazione dell’album che uscirà nel 2013 come si vorrebbe far credere in campo promozionale, ma può comunque servire a farsi un’idea di ciò che verrà, con un cantato ed un approccio chitarristico assai potente. I Methodica, in effetti, portano davvero avanti un discorso a sé, riprendendo forse quello lasciato interrotto da altre band loro connazionali, che nella seconda metà degli anni ’90 avevano creato quasi una scena vera e propria sul suolo italico. Quindi vengono in mente gruppi come gli Evil Wings o i Time Machine di Lorenzo Dehò. E a pensarci bene, il loro sound non poteva non rientrare in una label come la Underground Symphony, etichetta che proprio in quegli anni, assieme alla Lucretia Records (tanto per citare ancora una volta Dehò), aveva sfornato diverse interessanti realtà. Si aspetta il 2013 per ascoltare finalmente un nuovo lavoro completo dei Methodica ed appurare quanto realmente siano cresciuti. Questo EP, intanto, potrebbe stimolare la curiosità di chi ancora non li conosce.
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Michele Merenda
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