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MARIO MILLO Epic III Poligram 1979 (Musea 2000) AUS

Famoso nel ruolo di chitarrista e vocalist dei Sebastian Hardie, il nostro amico di chiare origini italiche, non si è astenuto dal cimentarsi in prove solistiche nel corso della sua lunga carriera, costellata anche di colonne sonore e jingles pubblicitari. Questo album (il primo tra quelli firmati a suo nome), ripescato dalla nota etichetta francese, è composto da sette tracce, di cui cinque strumentali, più l'aggiunta di una bonus track. La title track, una suite di 15 minuti che si articola in ben 8 movimenti, non ha in realtà nulla di epico... così come, tutto sommato, il resto dell'album. Le reminiscenze dei Sebastian Hardie sono percepibili, ma vengono stemperate in un gradevolissimo ma leggero pop sinfonico. Nulla di speciale in questa musica dai vaghissimi ed impalpabili vapori canterburyani, che scorre con pigrizia, fluida e timida, senza impressionare più di tanto. In almeno un paio di episodi il tasso di glicemia sfiora il coma diabetico, come nel mellifluo, a dir poco, valzer "Harlequin and Columbine". Nel migliore dei casi si apprezza qualcosa che potrebbe essere identificato come il core melodico dei Sebastian Hardie. Una musica non invadente da ascoltare in modo distratto.

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

SEBASTIAN HARDIE Blueprint 2011 

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