|
PRESENT |
n°6 |
Carbon 7 |
1999 |
BEL |
|
Benvenuti nuovamente in terra di nessuno. Nel luogo dove l'espressione vi illumina o vi annoia, troviamo un dramma. Il dramma di una metamorfosi inconscia o se volete; possessione demoniaca. Questo l'argomento messo in scena con tanto di piccoli atti rigorosamente strumentali, che narrano il travaglio umano di una bimba. Gli interpreti non sono proprio nuovi ad un certo espressionismo musicale. Si tratta dell'ex-Universal Zero, Roger Trigaux qui con il figlio. L'ostilità sonora, vi assicuro è solo un primo aspetto. Ascoltando attentamente noterete quanta maestria nel fondere le aggressività di basso, degne degli Anekdoten, e abbinamenti di Mellotron. Le chitarre Crimsoniane sembrano come impazzite nei personali circoli, sorrette da bizzarri motivetti di pianoforte. Così esposto, sembra decisamente un caos sacrificale ma certe impostazioni sono semplicemente nate a rappresentare gli attimi convulsi di questo enfante terrible. La scuola avanguardistica esige una certa masticazione di suono per non ridursi ad annaspare di fronte a composizioni che, per l'appunto, non si basano su semplici strutture rock o linee orecchiabili. La sperimentazione è la scelta. Oltre le semplici disquisizioni sappiamo che in sostanza si può raggiungere un'intesa oppure no. Questo fa la differenza tra l'esperienza e l'oblio. Non posso certo prevedere quale dei due risultati otterrete ma questa dovrebbe essere la più forte delle attrattive.
|
Gerald Crich
Collegamenti
ad altre recensioni |
|