|
Terza prova del gruppo proto Kansas e terza prova di forza dell’eccellente songwriting di Mr. Livgren. In questo cd della band americana c’è tanto di quel talento progressive da riempire i nostri avidi padiglioni auricolari per diverso tempo. La forza dei Proto Kaw sta in un eccellente prog rock che, sì, richiama i Kansas degli esordi, ma, a mio parere, inizia proprio con “The Wait of Glory” a darsi una dimensione autonoma, ad evolversi e a crearsi nuovi spazi e sonorità. Sicuramente la struttura dei brani risente della enorme esperienza dei musicisti, ma la forza espressiva di Kerry Livgren ci riporta alla mente sia i Kansas prima maniera, sia i lavori solisti del leader (in tutte le sue forme e diramazioni). Dall’opener “Nevermore” proseguendo successivamente con la sinfonica “Relics of the tempest” (flauto alla Tull dei bei tempi in evidenza) si percepisce immediatamente che questo cd è sicuramente cinque spanne sopra il 90% delle produzioni prog odierne. Il fatto, inoltre, che esca per una casa discografica che non disdegna di strizzare l’occhio al mercato, nell’ossessiva intenzione di creare miti di carta, non può che fare intimamente gioire ulteriormente. Questa è musica con la m maiuscola, indipendentemente dal genere. Mentre le tracce scorrono scopriamo che la poliedricità dai Proto Kaw stupisce ad ogni angolo, in ogni passaggio, cambio di tempo ed in questo senso l’esperienza dei componenti diventa fondamentale e strumento stesso per la creazione di momenti davvero pregevoli. Proseguire nella descrizione di questo cd, nel tentativo di convincervi all’acquisto, pare già inutile. Ascoltate qualche sample e capirete subito che “The Wait of Glory” potrebbe essere il disco dell’anno.
|