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PYMLICO |
Directions |
Spider House Records |
2012 |
NOR |
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Il progetto solista del batterista norvegese Arild Brøter si arricchisce di un secondo e nuovo episodio “Directions”. Quasi sessanta minuti (e sei brani) interamente strumentali ricchi di sfumature e decisamente riusciti che coniugano Pink Floyd, Camel, King Crimson romantici e l’Hackett più ispirato. Il tutto confezionato in modo impeccabile dall’artista norvegese che, oltre a dimostrare di conoscere i classici del genere e di essere un valente musicista, non manca di aggiungere un tocco più moderno e personale alle composizioni. Paradossalmente il sovradosaggio di idee (con tutte le suggestioni e le intuizioni presenti, ad esempio nella suite finale “Regulus”, molte band ci avrebbero fatto un album!) talvolta rappresenta un limite, perché gli spunti non sono convogliati in un’unica direzione ma finiscono per disperdersi in mille rivoli che possono appesantire il risultato finale. Il rovescio della medaglia è che non ci si annoia di certo! “Compliments of sharkey” apre l’album con una ritmica sostenuta che ricorda gli Spock’s Beard (ma anche i connazionali Magic Pie) per poi divenire più soft prima di riaffiorare con grinta per il corposo finale. Di squisita fattura la prima suite “Heroes”: le vellutate note del flauto (che conferiscono un mood sognante ed evocativo) sono ben sostenute dalle chitarre acustiche e dalle notevoli aperture sinfoniche e dalle ritmiche articolate. Influenze crimsoniane si avvertono nell’ipnotica “The little grey cells” , quando invece “R.W” e “2280” presentano atmosfere dilatate che ci conducono ai Floyd di “Dark side”. L’altra suite (attorno ai diciotto minuti) è appunto “Regulus”. Confluiscono nel brano Camel, Flower kings, i primi Crimson , i Floyd gilmouriani, il tutto filtrato dalla sensibilità di Brøter. Un vero e proprio florilegio prog un poco prolisso, ma nel complesso efficace. Se amate le composizioni strumentali, articolate, ma melodiche ed il “derivativo”, che non è necessariamente un (grosso) difetto, beh, “Directions” non vi deluderà.
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Valentino Butti
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