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Sesto album in studio per i RPWL dal titolo “Wanted” che segue di due anni il più che buono “Beyond man and time”. Prima di affrontare il discorso musicale, due parole sulla copertina. Possiamo interpretarla come “scherzosa” (i 5 membri del gruppo “ricercati”, appunto), comunque sia, il rischio che “vinca” per cosi dire la palma di peggior cover dell'anno è molto elevato. Veramente di una bruttezza disarmante!!! Ovviamente ci interessa maggiormente l'aspetto musicale, ma quello visivo non è certo di buon auspicio. Anche “Wanted”, come il precedente lavoro, è un concept album dalla trama piuttosto originale. L'eroe dei due mondi, Giuseppe Garibaldi, grande ammiratore della Grecia antica (cosa si impara con il prog!!) scoprì un documento in cui Platone analizzava il lavoro di Ippocrate, il quale aveva trovato la formula per una medicina che era in grado di trasferire lo spirito in un mondo reale e perfetto. L'inizio strumentale di “Revelation” non è dei più incoraggianti: una introduzione elettronica, un sound sempre più duro e oscuro e linee melodiche che lasciano un po' a desiderare. E pensare che erano il punto forte della band... Le cose non migliorano di molto con “Swords and guns” (di cui esiste la versione “singolo” con un bel video) anch'essa molto heavy e dalle melodie appena discrete. Ma dov'è finita la chitarra di Wallner?? Lo strumentale “A clear cut line” è ricca ancora di sonorità elettroniche abbastanza fastidiose, mentre la title track ha un ritornello piuttosto banale anche se facile da canticchiare magari in auto. Decisamente meglio “Hide and seek” più vicina alle sonorità tipiche del gruppo con begli assoli di tastiere e di chitarra elettrica. “Disbelief” ha un deciso riff heavy, una ritmica possente nella fase iniziale anche se non ci convince molto la voce di Lang, soprattutto in alcuni frangenti. “Misguided thought” è uno dei pezzi migliori del lotto e quello più vicino ai primi RPWL nonché ai Floyd ovviamente. Notevole l'apertura affidata alla chitarra di Wallner per una volta protagonista ed ispirata. In “Perfect day” ritornano gli effetti elettronici, il ritmo è sempre sostenuto ma il brano non ne vuole sapere di decollare.“The attack”, una mini suite intorno agli 11 minuti, è invece un bel brano. Grande lavoro di basso e batteria, belle tastiere e atmosfere che ricordano il (recente) passato anche se la tendenza è sempre quella di un sound decisamente indurito. Wallner ci regala un altro bel “solo” ed il finale soft è decisamente gradevole. Molto melodica e piacevole, è “A new dawn” a chiudere l'album in modo positivo. Un lavoro, “Wanted” che però ci lascia solo pochi bagliori e molte ombre (certi suoni “sintetici” potevano risparmiarceli) e la sufficienza viene raggiunta in modo stiracchiato grazie a qualche brano qua e là. Un deciso passo indietro rispetto a “Beyond man and time” anche se i “nuovi” RPWL non è detto che non si facciano apprezzare comunque. Magari ad altre latitudini.
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