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REMOTE Дым / Smoke NoName / Addicted Label 2021 RUS

Questo è il terzo disco dei nostri amici russi doom metallici di Kaluga ed è l'ultimo al momento a chiudere il loro discorso su un crudo ed aggressivo doom/stoner metal. Qualche riassesto di formazione all'interno del gruppo, cambio di chitarrista con l'inserimento di Sasha, e vicissitudini discografiche più o meno avverse (fossero solo quelle, a pensarci bene...) non hanno fatto perdere ad Evgeny e Nikita voglia e perseveranza di proseguire per una strada ancora infestata di cupe ed opprimenti visioni urbane e metafisiche...
"Smoke" è uscito cinque anni di distanza dal precedente "The Gift", dalla copertina più "ordinaria" ed invero un pò bruttina rispetto alle due precedenti altrettanto brutte ma decisamente più bizzarre e singolari, ci fanno intuire che non tutto forse è andato per il verso giusto. La sostanza rimane quella di un doom-sludge crust metal piuttosto abrasivo ma forse anche vagamente meno folle dei due precedenti: in "Smoke" i Remote vanno abbastanza sul sicuro con uno stile già bene collaudato, anche se vagamente un pò generico, con l'eccezione di una strumentale di sei minuti totalmente dedida al drone noise... Smussate buona parte delle tonalità più "gotiche" e tetre, si sono accentuati i toni crust/sludge senza però approfondire l'aspetto più vintage del tipico stoner, elementi acidi/lisergici sono praticamente assenti, in questo disco i Remote offrono discreta prova di massacro sonoro, anche con un discreto dinamismo da parte della sezione ritmica di Evgeny e Nikita che non vuole proprio assestarsi sui funerei rintocchi tipici del genere, senza però alzare l'asticella in qualcosa di più creativo ed atmosferico. Ovviamente per noi questo è un ascolto perfettamente evitabile, salvo appunto essere un fanatico di sonorità doom di qualsiasi deviazione quindi, appunto, bisogna proprio stare dentro al genere... Peccato però, un po’ di libertà in più e con il giusto assetto mentale si potevano espandere certe idee esposte nei due dischi precedenti per qualcosa di più singolare...
Vedremo al prossimo giro come andrà, come Remote od eventualmente attraverso qualche altra esperienza parallela al gruppo (guerra permettendo, ovviamente, anche se ho l'impressione di temere il peggio...).



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Giovanni Carta

Collegamenti ad altre recensioni

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REMOTE The gift 2016 

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