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YOCHK'O SEFFER |
Chromophonie |
GC |
1980 (Musea 1997) |
FRA |
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Album come questi potrebbero veramente far risparmiare in tranquillanti agli amanti del rock Progressive tout-court, ma d'altra parte non si vive di solo sinfonico... Ad ogni modo, non capisco il motivo per cui il nome del sassofonista transalpino è sempre stato accomunato al Progressive, visto che la musica da lui proposta è un incrocio tra classica contemporanea e jazz, con un tocco neanche tanto lieve di musica popolare ungherese. Il CD qui in oggetto in origine venne pubblicato in due parti ("Chromophonie" I & II) e rappresentava rispettivamente il quinto e sesto album del sassofonista. Lo strumento di Yochk'o la fa ovviamente da protagonista, ma non mancano incursioni di altri fiati e del piano, suonati da lui stesso, e (ovviamente, visti i riferimenti magiari) di violino. A conti fatti "Chromophonie" non è l'album migliore dell'artista, in favore dei più freschi lavori degli anni 70, ed è anche un CD da evitare come la peste per chi rifugge da sonorità anche appena meno che rock.
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Alberto Nucci
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