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TEN JINN |
Alone |
Sweden Rock Records |
2003 |
USA |
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Giunge alla sua terza prova la band di Los Angeles guidata dall’istrionico John Paul Strauss (ma orfana di Stanley Whitaker). Sebbene l’album sia stato registrato in Svezia e sebbene buona parte dei componenti abbia nomi inequivocabilmente scandinavi, i Ten Jinn sfoggiano in maniera orgogliosa un sound pomposo tutto a stelle e strisce. Ora come non mai questo lavoro può essere considerato mainstream, radiofonico e ruffiano, soprattutto se paragonato all’apprezzabile e più complesso predecessore. Una band su tutte: i Saga fa scaldare i cuori di questi musicisti. Ma non tutti i lavori dei Saga sono belli, almeno secondo me, e proprio da quelli meno belli sembrano aver attinto a piene mani i nostri vichinghi del nuovo continente. L’aspetto commerciale sembra essere quello sul quale viene posto maggiormente l’accento: abbiamo quindi coretti da accendino, riff melodici che inteneriscono il cuore, inni all’amore con titoli quali, mi vergogno quasi a scriverlo, “Never Ending Love” o “Goodbye My Love”. Il tutto non è proprio banale fino in fondo, qua e là emergono arrangiamenti un po’ più elaborati, con richiami vagamente Kansas. In effetti i Ten Jinn sanno suonare e quello che fanno, ovvero il rock ruffiano, lo fanno davvero bene: bei suoni, ottimo lavoro di registrazione e una voce solista davvero potente ed espressiva. Peccato davvero che il gruppo si sia svenduto così, speriamo sia solo una sbandata momentanea.
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Jessica Attene
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