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CAST Four aces autoprod. 1995 MEX

Non ho mai visto una copertina più autocelebrativa di questa: un ilare Arlecchino che tiene in mano le copertine dei quattro CD dei CAST, il presente compreso, ovviamente. Quattro CD pubblicati in meno di un anno... ed il quinto sembra che sia già per strada, oltre all'album solista di Alfonso Vidales, altrove ospitato in questo numero. In quanto registrato quasi completamente ai giorni nostri (salvo una traccia del 1980 e una del 90), "Four aces" rappresenta forse l'opera più matura, più omogenea e, insomma... migliore tra le quattro, gli altri tre essendo essenzialmente relativi alla fine anni '80/inizio "90. La band messicana ci propone 9 brani di lunghezza compresa tra i 2 e i 17 minuti, sempre su una linea Genesis/Marillion molto melodica e con un grande lavoro di tastiere (A. Vidales è il principale compositore dei brani). L'inizio è senz'altro dei migliori, affidato com'è agli 8 minuti di "In the light of darkness", caratterizzata da un potente riff di tastiere. Lo strumentale "Introverture" si sposta invece su orizzonti più alla EL&P, mentre i 10 minuti di "Last will" ritornano su toni delicati, supportati dal bel cantata di Francisco Hernandez (il quale si alterna con Dino Brassea lungo tutto il CD). Saltiamo subito ai 17 minuti di "Echoes" (no, non si tratta di una cover), la pièce-de-resistance dell'album, e forse anche il brano migliore, tutto sommato; molto sinfonico/progressiva e costituita da tre parti abbastanza diverse l'una dall'altra, anche se non effettivamente divise, questa composizione è molto carina, caratterizzata da un testo molto romantico (o pensavate che si parlasse solo di arlecchini...?), in cui i due cantanti s'incontrano finalmente sullo stesso brano, e da dei momenti strumentali (i divisori tra una parte e l'altra) molto belli. Le ultime righe infine per menzionare il duetto piano/voce di "Winter" e la più movimentata "Scenery", i due brani conclusivi del CD. Cosa dire a commento di tutto? I CAST non saranno la nuova rivelazione mondiale, ma gli amanti di un certo Prog ameranno certamente i loro album, specialmente quest'ultimo.

 

Alberto Nucci

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