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Recensiamo con colpevole ritardo il secondo, ottimo, album dei transalpini One Shot, noti per la presenza in formazione di 3/4 dell'attuale line-up dei Magma. Registrato dal vivo nell'aprile del 2001, "Vendredi 13", titolo adottato per sfatare la diceria secondo cui il venerdì 13 è un giorno sfortunato, è un'altra prova di grandissima classe per questi musicisti dalle eccellenti doti tecniche, che impressionano nuovamente con un jazz-rock elettrico fantasioso e coinvolgente. La musica contenuta in questo lavoro, così come quella dell'esordio omonimo è interamente strumentale, con un impianto ritmico devastante, una chitarra agilissima ed il piano elettrico che racchiude eleganza, tecnica e solidità, interagendo magnificamente con la sei corde. Anche nella dimensione live i musicisti si trovano a loro agio e sono capaci di tutto, soprattutto quando si lanciano in improvvisazioni e momenti solistici da brivido. A differenza del primo disco, stavolta, gli One Shot appesantiscono il suono, rendendo il loro jazz-rock molto maestoso e non distante da certe inquietudini della musica zeuhl. Ed è in particolare l'ultima traccia "Urm" ad accentuare simili caratteristiche, al punto che ci si avvicina molto ad alcune impetuose soluzioni tipiche dei Magma più granitici di "Udu Wudu". D'altronde, e non poteva essere diversamente, il continuo contatto di questi musicisti con Christian Vander deve aver avuto il suo peso e le influenze si sono fatte evidentemente sentire nella composizione dei brani di questo disco di straordinaria qualità.
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