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JEAN PASCAL BOFFO |
La boîte à musique |
Musea |
2007 |
FRA |
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Torniamo a parlare di un musicista la cui carriera è iniziata nei seventies, ma conosciuto al pubblico prog perché molto attivo tra la fine degli anni ’80 e l’inizio della decade successiva. Il chitarrista francese Jean Pascal Boffo è stato infatti uno dei protagonisti di una fase che in qualche modo è stato importante per l’incremento di artisti che avrebbero animato il sottobosco progressive nel periodo a seguire. Ritroviamo oggi un musicista sempre affidabile, professionale, con buone idee e che rappresenta una sicurezza. E lo ritroviamo alle prese di un album interamente acustico, basato sulla sua chitarra pronta a regalarci cinquantatre minuti di emozioni. Dodici i brani presenti, tutti strumentali, tutti piacevolissimi, ognuno a rappresentare una perla delicata e preziosa. Facile, per lavori del genere fare scattare un paragone con musicisti quali Steve Hackett e Anthony Phillips (e questo accostamento lo ha sempre accompagnato), che nella loro carriera solista hanno affrontato prove del genere quasi sempre con risultati di spessore. Possiamo affermare senza esitazione che questo paragone non è affatto azzardato, non è per niente irriverente… Boffo è musicista capace di piccole magie, intelligente, raffinato e sa trasporre queste doti in musica. E in “La boite a musique” - vi dice niente questo titolo? Pensate un po’ alla traduzione inglese… Ok, se siete poco ferrati col francese vi do un aiuto io: “The musical box” - di raffinatezza, eleganza, fascino ce n’è in abbondanza… Tutte le composizioni sono ben curate e tutte sono di ottima qualità e piacevoli all’ascolto. Mai un attimo di noia, mai un momento in cui si può perdere la concentrazione mentre si ascoltano le note intrise di poesia che Boffo fa arrivare a noi. Un disco che non sfigura minimamente accanto ad alcune delle pagine migliori dei già citati Hackett e Phillips.
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Peppe di Spirito
Collegamenti
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JEAN PASCAL BOFFO |
Carillons |
1987 (Musea 1994) |
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