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FACTOR BURZACO Factor burzaco Baurecords/Viajero Inmovil 2007 ARG

"Luciano Berio passato per gli Henry Cow", con questa metafora vengono presentati i Factor Burzaco in un articolo uscito per uno dei più importanti quotidiani argentini. Per quanto possa sembrare stravagante, questa definizione sicuramente coglie alcuni aspetti musicali del gruppo guidato da Abel Gilbert, compositore e pianista, che annovera fra le sue passioni musicali sia i già citati paladini del RIO ma anche ascolti più ordinari per noi appassionati del prog sinfonico, come i Gentle Giant, ed anche cose decisamente più complesse come quelle di Egberto Gismonti o di autori classici come Debussy. Tutti questi indizi che vi ho fornito sicuramente possono incuriosire o forse anche spaventare, ma vi assicuro che la musica è sì stravagante, con elementi a loro modo eccentrici, ma anche intrigante, colta e piacevole all'ascolto. Ritroviamo una certa complessità, e spartiti ai limiti della schizofrenia, ma allo stesso tempo non si viene a perdere mai il filo melodico e una certa fruibilità è sempre più o meno percepibile, per quanto bizzarro possa essere tale sostantivo accostato a questo tipo di musica. Sarà per certi elementi sudamericani che vengono di quando in quando disseminati in questo minestrone di influenze diverse, sarà per gli elementi sinfonici che vengono inseriti con sapiente parsimonia, come a stemperare sapori che altrimenti risulterebbero troppo speziati, o sarà infine per l'acuta e cinguettante voce di Carolina Restuccia, che gioca con gli acuti come una funambola ma non abusa mai delle sue qualità tecniche, mantenendosi in bilico fra soluzioni estreme e un lirismo incantevole. Carolina canta sempre in maniera piacevole, nonostante i continui saliscendi, e la sua voce ricorda in parte quella di Arlette Jequier dei cileni Media Banda, in parte quella della più nota Björk. Il risultato finale è tutt'altro che lineare, teso fra soluzioni cameristiche e provocazioni RIO, caratterizzato dall'intrecciarsi dei suoni sublimi del flauto, oboe, violino e pianoforte e di quelli graffianti della strumentazione elettrica ed infine con le tonalità calde del sax. L'insieme è particolare ed appetibile sia per i cultori delle forme più avanguardistiche del prog ma anche per quegli irriducibili ascoltatori che non possono fare a meno della dimensione sinfonica. I primi non faranno fatica ad innamorarsi di questo album d'esordio, splendido e personale, gli ultimi sicuramente potranno approfittare di questo bel disco per ampliare i propri orizzonti di ascolto perché ne vale sicuramente la pena.

 

Jessica Attene

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FACTOR BURZACO II 2011 
FACTOR BURZACO III 2014 

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