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FACTOR BURZACO III AltrOck 2014 ARG

Ho sempre dato molta importanza all'inizio di un album, alla prima canzone, alle prime note. Possono condizionare in positivo o negativo anche il giudizio complessivo, lasciandoti un sapore dolce o amaro nel proseguire l'ascolto. Chi di certo non sbaglia mai la partenza sono i Factor Burzaco, alfieri dell’avant prog argentino ormai giunti al loro terzo album. Anche questa volta dimostrano di essere infallibili nelle partenze e come nei precedenti lavori giocano da subito la loro carta migliore, affidandosi pienamente nelle mani della loro fuoriclasse: Carolina Restuccia con la sua voce.
Dopo la voce nuda ed eterea in FB I, la voce urlante di FB II, arriva la voce un po' sbarazzina in FB III che si lascia accompagnare da una chitarra acustica. Ad aprire le danze quindi una melodia frammentata e accattivante. Una melodia splendida, quasi pop. Una melodia che ha però vita breve: meno di un minuto e il pezzo cambia completamente registro. E’ come se si volesse mettere in scena l'uccisione di tale melodia con un incedere ossessivo, violento, di un accordo sempre più forte che interrompe Carolina e termina la canzone. Di qui in avanti di melodia ne troveremo ben poca.
”FB III” è un disco intransigente, che non scende a compromessi, forse più vicino al primo che non al secondo album e, ad ogni modo, profondamente diverso da entrambi. Gli intrecci del secondo brano "La Vera Storia di Tristan O." ci riportano proprio all'album del loro esordio anche se il livello tecnico della band, che qui mette in pratica le idee spericolate di Abel Gilbert, sembra essere salito.
Il gruppo anche questa volta è stato rivoltato come un calzino dal vero deus ex machina della band, appunto Abel Gilbert. A parte l'intoccabile Carolina Restuccia, sono stati cambiati tutti i musicisti. Carolina continua ad essere protagonista assoluta in "Evasion Imposible”, terzo capitolo dell'album che dovrebbe essere il pezzo più “orecchiabile”, col suo ritmo serrato e incalzante. Tuttavia, come già accennato, anche il resto della band non è da meno: il chitarrista Pedro Chalka (coautore di qualche brano), il bassista Carlos Quebrada Vazquez e il batterista Facundo Negri sono musicisti sublimi e offrono dimostrazione di bravura e affiatamento. Ottimo esempio di coesione è fornita nel quarto brano, “Arnoldturro”.
C'è lo spazio per la celebrazione di Spinetta, indimenticabile musicista argentino mancato qualche anno fa. "Las" è un’elegia in cui vengono riproposte alcune sue frasi. Carolina quasi le declama per rispetto e un coro di ligetiana memoria punteggia e sottolinea tali parole. Il coro è il El Nonsense Ensamble Vocal de Solistas ed è uno dei tanti ospiti che suonano e impreziosiscono “FB III”. Ad esempio troviamo Jacopo Costa (Yugen) e la sua marimba ad aprire il sesto brano "En Transito/Asudep Mal", composizione molto minimale, affascinante e misterioso. Un inizio crimsoniano introduce invece "Inter Dicion" pezzo anche questo che in 5 minuti contiene un universo musicale fatto di riff di chitarra e voci sospiranti. Al terzultimo e penultimo brano troviamo un’accoppiata assolutamente insolita "Soga"/ "Soga Func”. Il primo è un pezzo corale mentre il secondo è un funk Rio alla maniera dei Factor Burzaco.
Arrivati a questo punto potremmo essere già pienamente soddisfatti del menu proposto dai Factor Burzaco. Ad attenderci c’è ancora il loro piatto migliore. A chiudere l'album troviamo la suite "Silicio", canzone che racchiude tutto il dizionario musicale della band Argentina. Droni musicali, le classiche melodie alla Factor Burzaco sulle quali la voce di Carolina Restuccia si erge in tutto il suo splendore, il solito caos organizzato, spunti avant-jazz, cori avanguardistici, influenze latino-americane, dei bimbi che declamano una frase di Arnold Schoenberg. Troviamo addirittura un intermezzo di chitarra classica splendidamente suonato da Pedro Chalka.
Tutto il disco è fortemente omogeneo a differenza del secondo loro lavoro. Potrebbe quasi sembrare un’unica grande suite. Parlando con Abel ho addirittura scoperto che tutti i brani utilizzano la stessa struttura interna con gli stessi intervalli di tempo: la relazione seconda maggiore, terza maggiore e seconda minore appare infatti in ogni brano. Ovviamente è qualcosa di ben nascosto dall'utilizzo di tessuti musicali e stili differenti, ma conferisce a tutto l'album un'omogeneità che si ben percepisce all’ascolto a discapito della profonda diversità dei brani.
Con “Factor Burzaco III” la band argentina si conferma tra le eccellenze assolute del panorama prog mondiale e probabilmente - credo di averlo fatto abbondantemente trasparire - ho un debole per loro. Il motivo va al di là di avere una delle voci più belle della musica di questi anni o di essere musicisti incredibilmente bravi. Il vero segreto dei FB è che riescono ad emozionarti e ad affascinarti usando un linguaggio musicale ostile e complesso: la loro musica non è ostentazione di bravura e tecnica, la loro musica ha un’anima ben profonda. Non è certo facile arrivare a questa anima, ma vale certo la pena dare tempo e credito a questa band. Con tempo e pazienza si entrerà in un mondo musicale unico, affascinante di cui difficilmente si potrà fare a meno.


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Francesco Inglima

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