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OSANNA 50 - Il diedro del Mediterraneo Afrakà 2021 ITA

Nel 1971 usciva "L'uomo", esordio discografico dei napoletani Osanna. Cinquanta anni dopo, con questo nome glorioso ancora pienamente in carreggiata, i festeggiamenti andavano fatti in grande stile. Del nucleo originario della band, è il solo cantante Lino Vairetti ancora presente nella formazione attuale. Classe ’49, voce ancora oggi eccellente e sempre splendida presenza scenica, Lino ha portato avanti il nome Osanna con cuore e forza, recuperando le perle scritte in passato, affidandosi a musicisti che hanno saputo immergersi al meglio in questa avventura, realizzando nuovi dischi e suonando tanto in Italia e all’estero. La line-up di oggi, affiatatissima, vede insieme a Lino il figlio Irvin alle tastiere e alla voce, Sasà Priore alle tastiere, Gennaro Barba alla batteria, Pako Capobianco alle chitarre e Enzo Cascella al basso. Questo il gruppo che, insieme a ospiti importanti, ha registrato “50 – Il diedro del Mediterraneo”, un bellissimo album di poco più di quarantasei minuti, ricco di nuova musica di qualità e di un effetto nostalgia che dona al lavoro ulteriore fascino. Con "nostalgia" non stiamo a intendere che la band si mette a citare sé stessa, o che si presenta nel nuovo millennio in maniera uguale a come faceva negli anni '70. Intendiamo, più che altro, che in questa sorta di autocelebrazione inserisce piccoli riferimenti alla propria storia, come avviene in particolare nel brano conclusivo "Caracalla 71", evidenziando l'importanza che quel festival ebbe per il gruppo e inserendo l’invocazione “Osanna”. O, ancora, eseguendo nuovamente con la chitarra elettrica la melodia di "Bandiera rossa"; o infilando in alcuni momenti il termine "L'uomo" nei testi; o citando "Palepoli" ne "L'uomo del prog"; fino ad arrivare ad una sentita dedica al compianto Danilo Rustici in "Tu".
Il disco si apre con "Spirit", che altro non è che una breve introduzione di venti secondi al didjeridoo, suonato da Lello Brandi, originario bassista della prima formazione degli Osanna. A seguire, "Il diedro del Mediterraneo", in cui Lino Vairetti declama il suo testo, mentre Vincenzo Zitiello crea suggestive trame d'atmosfera con arpa, synth, violino e violoncello. Si arriva così all'accoppiata "Ti ritroverò" - "L'uomo del prog", in cui Lino e soci portano a livelli altissimi la loro visione del progressive rock. La prima (che è la versione definitiva di idee già abbozzate dal cantante in “Nato”, presente su “Universi paralleli” degli Arti & Mestieri) parte come una ballad, ma tra accelerazioni e variazioni di tempo, il gruppo fa grandi cose, passando persino per una bellissima divagazione jazzistica guidata prima dal piano elettrico e poi dalla chitarra. Con la seconda Vairetti e soci puntano su un brano di puro rock sinfonico, personale, epico e con intrecci strumentali e parti solistiche magistrali, citando anche un tema della traccia precedente. La presenza del flauto e degli archi, inoltre, dona ulteriore ricchezza timbrica a queste due composizioni. "Tu", come accennato, è dedicata a Danilo Rustici, per tanti anni compagno di mille avventure di Lino e chitarrista della band, che sembrava aver superato alcuni gravi problemi di salute, ma che è poi venuto a mancare il 26 febbraio 2021. Siamo di fronte ad una ballata agrodolce semplice, diretta e toccante, nella quale Lino rievoca gli anni vissuti insieme e come si inserivano in un contesto di idealismo più ampio ("Credevo di cambiare il mondo / Ma non è andata così", “E le canzoni piene di libertà / Ogni momento di follia / Sembrava eterno”, “I nostri miti, le droghe gli eroi / “I nostri sogni bruciati per poi / Tra illusione e la realtà… non ritrovarti mai”). Segnaliamo in questa canzone la presenza di un quartetto d’archi e del grande David Jackson al sax, già da tanti anni ben dentro al pianeta Osanna. Arriva il momento di "Signori della terra", quanto mai attuale, in cui sono protagonisti i soli Vairetti alla voce e Capobianco alla chitarra elettrica e possiamo ascoltare un brano drammatico contro la guerra, liberamente ispirato da Bob Dylan. "Tempo", legata a doppio filo alla storica “There will be time”, è invece un pezzo che fino a qualche tempo fa veniva recitato da Lino nei concerti (con un testo leggermente diverso) e che ora è diventato un vero e proprio brano cantato, orientato verso un pop-rock di classe. Non poteva mancare un riferimento alla tradizione partenopea ed ecco che ascoltiamo con un sottofondo scandito dalle onde del mare, dal flauto e dal violino, l'attore Francesco Paolantoni recitare "Zuoccole, tammorre e femmene", una poesia di Antonio De Curtis, meglio noto come Totò, a cui si ispira e fa seguito "Zuoccole e tammorre", un rock vibrante, cantato in dialetto da Lino e dalla bravissima Florenza Caolgero e che rievoca certe proposte di "Palepolitana", o anche "’o culore e Napule" e “Pape Satan Aleppe”. "Mare nostrum", il cui testo si lega a quello della title-track, vede poi gli Osanna impegnarsi in un infuocato hard rock progressivo sorretto da un riff incendiario (ed è alla fine di questa traccia che arriva “Bandiera rossa”), mentre "Caracalla '71" porta a conclusione il disco con un rock elegante, influenzato dai seventies e vagamente claptoniano, ma portato alla perfezione ai giorni nostri.
Non poteva esserci modo migliore per festeggiare questo compleanno importante. L'album è stupendo, coinvolgente, degno erede dei dischi storici ed ulteriore passo avanti rispetto al già bellissimo "Palepolitana", uscito nel 2015.
Ma le celebrazioni non si limitano al nuovo disco. Nella confezione del cd, infatti, troviamo anche un DVD grazie al quale è possibile vedere il film "Osannaples", della regista M. Deborah Farina, già disponibile on line all’inizio del 2021 e poi portato in giro per l’Italia durante i mesi successivi. È una sorta di documentario sulla storia della band, inserito però in un contesto più ampio, con filmati d'epoca, interviste, parti girate con i componenti attuali del gruppo e con sullo sfondo una sempre meravigliosa Napoli. Il tutto, ovviamente condito da tanta musica. D’altronde, musica e rappresentazione visiva sono sempre andati a braccetto nella carriera degli Osanna, dagli esordi quando si presentavano vestiti con dei sai e con il volto dipinto, passando per il tour di Palepoli con attori teatrali e fino ad arrivare ai giorni nostri, in cui la band mantiene un’immagine riconoscibilissima al primo impatto. I momenti più intensi e toccanti sono quelli quando Lino e Danilo, insieme ad altri musicisti storici, sono seduti attorno al tavolo di una cucina e si raccontano aneddoti del passato. Vedere la luce che brilla negli occhi di Danilo tocca il cuore e per chi ama gli Osanna è difficile trattenere la commozione, soprattutto pensando che il chitarrista è passato a miglior vita poco dopo aver girato il film e poco prima dell'uscita... Complimenti vivissimi alla regista che è riuscita a proporre un documento ricco, emozionante, che offre uno spaccato degli anni '70 non solo legato al gruppo e che ci fa vedere con estrema lucidità l'animo artistico e quello umano di musicisti che hanno scritto pagine fondamentali del prog italiano (e non).
Non è finita qui. A completare la festa, segnaliamo anche una iniziativa editoriale interessantissima, che va però acquistata separatamente dal disco. Grazie alla penna di Franco Vassia è possibile infatti leggere "L'uomo. Sulle note di un veliero", in cui l'autore offre una brillante biografia di Lino Vairetti, arricchendo il volume di foto e di appendici dedicate ad una minuziosa discografia e a tutti i testi degli Osanna.
Buon compleanno Osanna! E grazie per le gioie musicali donate in questi 50 anni e per quelle future…



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Peppe Di Spirito

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