Questa è la seconda ristampa dell’esordio dei Quidam, dopo quella resa disponibile nel 2007 dalla Rock Serwis e contenente un cd in più ricco di inediti, demos e live. Stavolta ci pensa la Gad Records a riproporre l’album in versione rimasterizzata e con la sorpresa di una bonus track, rappresentata da una nuova versione di “Sanktuarium”, riregistrata dalla prima formazione del gruppo quasi al completo. Sì, c’è anche Emila Derkowska, la cantante che con la sua voce aveva incantato tantissimi amanti del rock sinfonico. Ma andiamo con ordine e cominciamo a ricordare brevemente che stiamo parlando di un disco che uscì in anni molto vivaci nel mondo del prog. Era il 1996 e, rispetto al decennio precedente, cominciavano a moltiplicarsi le nuove uscite e da tutto il mondo c’erano band emergenti che sembravano quasi far rinascere il genere, con una ventata di positività dettata da un momento di felice ispirazione e creatività. Erano gli anni di After Crying, Echolyn Finisterre, Deus Ex Machina, Anglagard, Landberk, tanto per fare qualche nome molto in voga. In Polonia nascevano gruppi che sembravano invece voler rivitalizzare il movimento new-prog, basti pensare alle proposte di Collage, Albion, Lizard e Abraxas. Ma chi ottenne, meritatamente, maggiori attenzioni, furono i Quidam. Nati come Deep River e vicini all’hard rock dei seventies, attraverso una serie di cambi di formazione e la scelta del nuovo nome, giunsero al debutto discografico con un orientamento stilistico in cui si univano classico rock sinfonico, romanticismo, melodie pop e derivazioni new-prog. L’album conteneva nove tracce, alternando episodi di durata prolungata ricchi di finezze, cambi di tempo e atmosfera, prove strumentali eccellenti, e soluzioni più immediate e dirette, che non perdevano di vista la qualità. Tastiere, chitarra e flauto erano lì a intrecciarsi, su una solida base ritmica, creando un sound non originalissimo, ma pienamente convincente e che dimostrava comunque bravura e personalità. Spiccava, come accennato, la voce di Emila Derkowska, espressiva e soave e capace di caratterizzare ancora di più la musica del gruppo. La vocalist dopo altri due dischi in studio ed uno dal vivo, lasciò poi i suoi compagni d’avventura, ma questa è un’altra storia, che abbiamo seguito sulle nostre pagine. Ritorniamo al 2021, quando si celebrano i venticinque anni di quel folgorante esordio. Per l’occasione quattro dei membri originali si sono riuniti per incidere nuovamente quello che col passare del tempo è rimasto il loro brano più rappresentativo, “Sanktuarium”. I protagonisti, oltre Emila (oggi Nazaruk), sono Ewa Smarzynska (oggi Albering) al flauto, Zbigniew Florek alle tastiere e Maciej Meller alla chitarra, coadiuvati dal bassista Jaroslaw Szajerski, dal batterista Rafal Jermakow, dalla violoncellista Veronika Klujava e dal contrabbassista Kamil Szewczyk. Questa nuova versione ha una struttura di quasi nove minuti praticamente identica a quella originale, cambiano leggermente i suoni e l’interpretazione di Emila. Chi ha seguito da sempre i Quidam e conosce a memoria la composizione può essere magari inizialmente un po’ spiazzato, ma ascolti successivi fanno entrare pienamente nel mood di “Sanktuarium AD 2021” e vengono ancora i brividi a seguire le evoluzioni del gruppo, l’alternanza della strumentazione elettrica ed acustica, fino al culmine con il magico assolo di chitarra elettrica in pieno stile hackettiano. E quella voce… ah, quanto mancava! Questa ristampa allo stesso tempo rappresenta un tuffo al cuore per i nostalgici e gli amanti dei Quidam e occasione per i più giovani, se non lo hanno già fatto, per approcciarsi a questa band importante. Disponibile anche in edizione limitata in doppio vinile, nero o blu.