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PATRICK BROGUIERE Mont Saint-Michel Mellow Records 1998 (Gimmick Productions 2023) FRA

Nell’opera di ristampa della discografia di Patrick Broguière da parte della Gimmick Productions non poteva mancare il cd “Mont Saint-Michel”, uscito originariamente nel 1998 per la sanremese Mellow Records. La fonte di ispirazione per questo lavoro è, come il titolo lascia intuire, l’abbazia Mont Saint-Michel che si trova su un isolotto con lo stesso nome presso la costa settentrionale della Francia. Grazie al ricco libretto di venti pagine, con bei disegni di Hervé Thibon e note scritte in francese e inglese, è possibile ripercorrere la storia di questo complesso gotico attraverso le sue leggende. Il disco si apre con i canti gregoriani che caratterizzano “Le doigt de l’Archange I” e creano immediatamente un’atmosfera sacrale e austera. Ma dopo questa breve introduzione la title-track ci fa immergere in un sound più vivace che unisce romanticismo e Medioevo. E sarà proprio questo orientamento a prevalere nell’album. Broguière si impegna con chitarre, basso, tastiere e voce, ma è accompagnato da diversi musicisti che arricchiscono i colori strumentali con sassofono, clarinetto, quartetto d’archi e batteria. Così, continuando l’ascolto si passa da momenti in cui prevale un chamber rock non troppo rigoroso a dinamiche danze folk, da passaggi riflessivi a soluzioni più movimentate e vicine al prog sinfonico, con chitarra e tastiere pronte a incrociarsi brillantemente. Si segnala un riuscito tema principale, che viene ripreso più volte nel disco. E non manca un breve, ma intenso, episodio raffinato per sola chitarra acustica, “Dans la Crypte Notre-Dame-Sous-Terre”. I punti di riferimento che possono intravedersi sono Minimum Vital, Mike Oldfield e Rick Wakeman, anche se Broguiére riesce a indirizzare queste influenze verso un percorso proprio, mostrando una forte personalità e ad evitando qualsiasi imitazione pedissequa. Le composizioni sono prevalentemente strumentali, ma a volte ci sono degli interventi canori particolari e suggestivi. Spiccano, in particolare, gli affascinanti vocalizzi femminili del soprano Patricia Samuel che si insinuano tra le note altisonanti di “Une nuit dans l’Abbaye”, forse il punto più alto dell’album, e le voci denominate “gargoyle” che danno un’impronta leggermente sinistra ad una “Gargouilees et Dentelle gothiques” ricca di cambi di tempo e di atmosfera. Grazie alla capacità di Broguiére di far avvicinare sensazioni antiche e moderne, “Mont Saint-Michel” si rivela una gemma che è rimasta forse un po’ troppo nascosta, perché sembra che col passare degli anni sia finita un po’ nel dimenticatoio, nonostante un valore artistico molto elevato. Speriamo vivamente che la ristampa permetta a questo splendido album di ricevere delle attenzioni maggiori rispetto a quelle ottenute finora.



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Peppe Di Spirito

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