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VIOLENT JASPER Control Gentle Art Of Music 2023 GER

Sono due musicisti dei Sylvan a dar vita ai Violet Jasper: il tastierista/pianista Volker Söhl e il chitarrista Johnny Beck. Tutto nasce dalla passione di Söhl per le colonne sonore e infatti questa nuova proposta si discosta abbastanza da quella del gruppo madre. Il duo si contorna di diversi ospiti, innanzitutto affidandosi ad un cantato femminile che cattura subito l’attenzione e che, di tanto in tanto, si alterna quello maschile di Marco Glühmann (altro membro dei Sylvan). Inoltre, si affiancano alla tipica strumentazione rock anche violino, viola e oboe, che insieme alle tastiere danno vita ad una componente orchestrale molto forte. Il pianoforte classicheggiante fa partire il disco e la title-track in maniera molto elegante, ma i riff pesanti di chitarra elettrica ci fanno capire che in questo progetto convivono più anime. L’entrata della celestiale voce di Caroline von Brünken e il prosieguo elegiaco ci fanno venire in mente The Gathering, The 3rd and the Mortal e Paatos, prima di un finale nuovamente roboante. Le coordinate sono tracciate e riemergono in ogni brano di “Control”. I Violent Jasper trovano giusti equilibri muovendosi tra rock sinfonico, gothic metal e soluzioni cinematiche. Söhl mostra in questa occasione buone doti compositive, riuscendo a creare scenari sonori suggestivi, melodie intriganti e dinamiche particolari e facendo convivere e intrecciare timbri acustici, elettrici ed elettronici e indirizzando i vari orientamenti stilistici verso un’unica direzione con discreta inventiva. Una “Masquerade”, ad esempio, presenta un inizio addirittura barocco, ma con naturalezza si trasforma dapprima in una elegante e malinconica pop-song, per poi esplodere in un new-prog altisonante con tanto di assolo epico di chitarra e rallentare fino a riproporre il tema di apertura nel finale. Non mancano soluzioni più conturbanti, come in “The dark flow” e in alcuni passaggi di “Frontiers”, che possono richiamare certe atmosfere oniriche care al Badalamenti sempre pronto ad assecondare con la sua musica le visioni di David Lynch al cinema e in TV. Ed è anche pensando alla cinematografia che Söhl ha scritto “Control”, concept di cinquanta minuti, che ruota attorno alle emozioni umane, agli elementi che le scatenano e a come influiscono sulle nostre scelte, arrivando ad un eterno dilemma e chiedendosi se siamo in controllo delle nostre emozioni, o se sono esse a controllarci. Alla fine possiamo dire che il disco scorre bene, gli inciampi sono pochi e non pregiudicano l’ascolto e ci sentiamo di consigliarlo a chi apprezza i descritti orientamenti stilistici su cui si basa e trame melodiche ben fluide.



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Peppe Di Spirito

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