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IL BACIO DELLA MEDUSA Discesa agl'inferi d'un giovane amante Black Widow 2008 ITA

Avevamo quasi perso le tracce di questa band della provincia di Perugia e ne avevamo persino temuto lo scioglimento, quando invece giunge a sorpresa ad allietarci un nuovo album, di qualità ottima e inaspettatamente emozionante e maturo. Non che non mi fidassi delle capacità di questa band: il buon disco di esordio, seppure acerbo per diversi aspetti, era promettente e ricco di spunti interessanti, ma questo CD supera di gran lunga ogni aspettativa per la sua poeticità, per il suo romanticismo, per il concept che, assieme alla copertina di colore cenere e fuoco, alle linee melodiche e alle sonorità scelte per dare vita alla storia narrata nei testi, dimostra una visione artistica unitaria, coerente e degna di un dramma teatrale. La trovata narrativa è al tempo stesso semplice e geniale: si tratta di un riadattamento della celeberrima storia di Paolo Malatesta e Francesca da Polenta, immortalata nel V canto de l'Inferno dantesco, come si può intuire in particolare dai versi della seconda traccia, "Confessione d'un amante". In questo caso i riflettori sono puntati sul giovane Malatesta che prende la parola e ci racconta in prima persona la sua storia, le sue passioni, il suo amore terreno, partendo dal suo passaggio nel regno degli inferi per poi spingersi verso un viaggio interiore scandito dal ritmo dei ricordi mortali. I riferimenti musicali sono in parte quelli già sperimentati nel primo album, con progressioni cariche di Hammond, riff elettrici graffianti e vivaci linee di flauto, ma il sound è più curato, il songwriting più efficace e le linee melodiche funzionali alle parti narrate. In particolare trovo irresistibili le sequenze per archi e pianoforte, come nella già citata "Confessione d'un amante" che mi ha fatto pensare in un certo senso alla traccia di chiusura di "Overground Music" degli After Crying. Le melodie scelte e gli arrangiamenti raffinati amplificano l'emozione suscitata dal racconto, espresso attraverso versi commuoventi fino alle lacrime. Nei versi danteschi è Francesca l'io narrante mentre Paolo piange in disparte senza mai parlare, in questo caso è proprio quest'ultimo a confessarsi e ad ottenere la nostra compassione con i suoi sentimenti sinceri e terreni. I vari momenti musicali di questo album sono in continuità fra di loro e le tracce si susseguono in maniera consequenziale, facendoci arrivare all'ultima canzone quasi senza accorgercene. Le parti più concitate sono quelle che più classicamente si rispecchiano nei classici modelli del prog nostrano d'annata e ci fanno venire alla memoria, fra gli altri, Biglietto Per L'inferno (non solo per i riferimenti infernali), De De Lind e Corte Dei Miracoli. La musica è piacevolmente derivativa ma a suo modo personale, grazie soprattutto alla grinta dei musicisti, alla particolarità dei testi e delle scenografie sonore. La voce di Simone Cecchini è tenebrosa ed espressiva e dà l'idea ora del trovatore, ora di un attore drammatico, riuscendo a calarsi perfettamente nei panni del giovane amante diviso fra sentimenti di passione, rimpianto, odio e pentimento. Fra gli altri pezzi memorabili mi piace ricordare "Melencolia", un altro brano lento, con belle parti di chitarra arpeggiata e voci che sembrano trascinate dal vento a contrappuntare quella solista di Simone Cecchini. Se nel complesso il contenuto musicale dell'album si dimostra più che buono, in queste occasioni il gruppo riesce a raggiungere delle vette elevate, soprattutto in termini di pathos. Un altro fattore vincente è rappresentato dalla piena integrazione di Simone Rinchi (viola e violino) nella formazione, che ha contribuito ad arricchire gli arrangiamenti rendendoli più variegati e raffinati. Quella che potete ascoltare in questo album, lo ribadisco, non è musica assolutamente originale ma i modelli e le fonti di ispirazione sono utilizzati in maniera personale, a creare, assieme al tessuto narrativo, un'opera unitaria e fruibile, avvincente e di impatto, in grado di conquistare l'ascoltatore sia per la bellezza del racconto sia per il contenuto sonoro.

 

Jessica Attene

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