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Dopo oltre 10 anni in cui gli Egoband non avevano dato notizia di sé, almeno dal punto di vista discografico, il gruppo torna a farsi sentire con questo bootleg ufficiale che testimonia un concerto tenuto a Vallo di Lucania (SA) il 3 Settembre 2011. La formazione del gruppo, rispetto all’ultima prova discografica (“Earth”, uscito nel 1999), registra solo l’avvicendamento del batterista, con l’ingresso di Michele Morteo dietro alle pelli, coi soliti Alessandro Accordino alle tastiere e voce, Alfonso Capasso al basso (loro due anima e cuore del gruppo fin dagli inizi) e Simone Coloretti alla chitarra. Il repertorio prescelto tuttavia poco attinge da quell’album (solo una traccia su 11), appoggiandosi principalmente sui due album precedenti (“Fingerprint” 1993, “We are…” 1996), senza traccia alcuna peraltro dell’esordio “Trip in the light of the World”. La scaletta è completata da due cover (“Have a cigar” e “One more red nightmare”, cui è affidata la scoppiettante chiusura del concerto) e due brani nuovi (“Hard times” e “Time and souls”). Occorre dire che il disco presenta i normali pregi e difetti di una registrazione casereccia, senza trucchi e senza inganni, ovvero una qualità sonora ed esecutiva non priva di inconvenienti ma anche una carica umana ed emotiva che fa davvero immaginare, chiudendo gli occhi, di essere davanti al gruppo, assieme al pubblico, scarso o numeroso che sia, a godersi una prestazione grezza, intrisa di passione, sudore ed entusiasmo. Di sicuro lontana dalla raffinatezza quasi canterburyana dell’ultima prova discografica. Si ha l’impressione di ascoltare il ripescaggio sonoro di un qualche gruppo hard-Prog-psichedelico d’inizio anni ’70, con un’esecuzione a volte traballante (ma mai imbarazzante), con livelli dei suoni che spesso sono abbastanza opinabili, ma con un fervore e un impeto realmente tangibile… e in fondo questo era l’intento del gruppo nel pubblicare questo documento che grida al mondo “Ehi! Gli Egoband ci sono ancora…! Mica vi sarete scordati di noi?”, prima di tornare in pista seriamente con un nuovo album. Si tratta di un album evidentemente indirizzato a chi già conosce e ama la band livornese, ma può essere anche un valido biglietto da visita che può svelare il vero volto degli Egoband, al di là degli accorgimenti di studio che a volte limano la genuinità di una band.
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