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FROMUZ Overlook 10T Records 2008 UZB

Vi avevamo presentato con grande entusiasmo l'esordio discografico di questo quartetto uzbeko, composto in parte da musicisti ben noti (vi invito a leggere la precedente recensione per i particolari), e con impazienza attendevamo questa seconda prova di cui il gruppo, passo passo, forniva notizie ed anticipazioni, alimentando le nostre aspettative… ed eccoci finalmente al dunque. Come la copertina splendida si lega in qualche modo a quella di "Audio Diplomacy", con la fusione di elementi marini ed architettonici, futuristici e contemporanei, così anche la musica del nuovo album si presenta complementare a quanto già proposto nel debutto. La band ci presenta un'opera fiera ed imponente in cui porta a maturazione il proprio linguaggio musicale, un linguaggio molto concreto, fatto di tecnica, di suoni scintillanti e tecnologici, fitto di note e che si articola in appena cinque canzoni ma la cui durata varia dagli undici ai 17 minuti circa. Quello che colpisce già ad un primo approccio è proprio l'impatto monolitico di questa musica che si presenta massiccia da tutti i punti di vista e viene eseguita in maniera energica, con grande sfoggio di muscoli e capacità tecniche. Non aspettatevi comunque di vedere dei tripli salti mortali: la tecnica, come si diceva, c'è ma non è ostentata al fine di stupire o stordire l'ascoltatore a mo' di gioco di prestigio; immaginate piuttosto un ginnasta impegnato nella croce verticale agli anelli: la posizione è plastica, naturale ma ogni muscolo è in tensione e la concentrazione è massima. Tutto questo giro di parole per farvi capire che si tratta di un album impegnativo da ascoltare e da suonare in cui i tantissimi passaggi sono tutti ben ponderati e sostanziosi. I vari paesaggi sonori si susseguono in maniera composta come tanti scenari di una stessa opera teatrale, passando da momenti impetuosi, con riff martellanti, ad arie pacate. Sapientemente disciolti in questa soluzione di suoni prog-fusion troviamo qualche campionamento, qualche divagazione jazz, qualche stravaganza etnica o elettronica. Proprio come nel paesaggio disegnato nella copertina, che raffigura delle abitazioni che sembrano far parte di comuni paesini medievali nostrani, troviamo degli elementi grafici incoerenti per la nostra realtà quotidiana, così in certi contesti sonori vengono snocciolate ad hoc delle intrusioni stravaganti che possono disorientare ma che rendono l'insieme interessante ed inverosimile. Così nella traccia di apertura ogni tanto viene calato un Moog tipicamente Yessiano ma dietro l'angolo si nasconde qualche sequenza imprevista dal sapore mediorientale. Ma non mi fraintendete, non si tratta di qualcosa che continuamente muta, l'insieme sonoro è sempre compatto, vigoroso e geometrico, come geometriche sono le progressioni della batteria, dal sound quasi artificiale e suonata con spietata freddezza. In generale il sound pare sintetico, ma questo effetto è verosimilmente voluto per creare un alone di perfezione tecnologica e lo si capisce anche dalla cura estrema riposta nella ricerca di certi suoni, nella registrazione perfetta, nella produzione raffinata, curata da Brad Blackwood (un illustre personaggio che si è occupato anche degli Evanescence, per dirne uno), nei campionamenti che ogni tanto vengono incastonati in un insieme sonoro monolitico ed imponente… da tanti particolari insomma. Questo sound bello ed artificiale, che potrebbe essere quello di una civiltà aliena che cerca di imitare le sembianze umane, in generale ha un approccio molto americaneggiante: riferimenti li possiamo trovare nei Liquid Tension Experiment o nei Platypus, ma tutto qui è più ponderato e sofisticato. Un album che in apparenza sembra semplice e che a un primo ascolto tutti voi vi illuderete di potervi mettere in tasca in quattro e quattr'otto ma che si rivela pieno di sfaccettature e molto impegnativo da ascoltare: come entrare in un labirinto senza accorgersene e non trovare più l'uscita!

 

Jessica Attene

Collegamenti ad altre recensioni

AL-BIRD Sodom & Gomorra XXI 2002 
FROMUZ Audio diplomacy (CD + DVD) 2007 
FROMUZ Quartus artifactus (2CD + DVD) 2011 
X RELIGION Dances on gobelins 2003 

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