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Insieme operazione nostalgica e celebrazione di un periodo importante per la musica elettronica, questo cd riesuma dalle nebbie del tempo l'attività e la crescita musicale di Bertrand Loreau durante gli anni ottanta, anni in cui la commercializzazione della musica elettronica era ormai compiuta in maniera definitiva e venivano cercate allo stesso tempo nuove forme espressive, specialmente attraverso la prima ondata new-age. Gli ultimi (buoni) titoli usciti per la Musea ci avevano presentato un musicista legato ad atmosfere romantiche, bucoliche e pacate, in cui i buoni sentimenti e la necessità di trasmettere sensazioni positive creavano una patina forse eccessivamente melensa. Bene, nella raccolta di “Reminiscences” troviamo un giovane Bertrand Loreau agli esordi, con lo sguardo completamente orientato verso le profondità del cosmo e dotato di un bell'arsenale di synths analogici (polymoog e minimoog), sequencers e nientemeno che uno dei primi computer dedicati alla musica, l'arcaico Yamaha CX5M. “Reminiscences” si concentra così nel periodo 1981-1985 ed è quanto di più rappresentativo si possa immaginare: con tocco naif ed una registrazione ancora artigianale, gli anni ottanta di Loreau iniziavano sotto l'influenza di Jean-Michel Jarre, Klaus Schulze e Tangerine Dream; l'incedere frenetico di “Chemin d'Enfer” e la contemplazione mistica di “Cosmic Arp” sono chiari esempi della sua prima fase artistica, più o meno derivativa ma estremamente efficaci. Allo stesso tempo Loreau sperimentava la sua palette sonora con brani sempre più astratti e minimali (“Impro-Vision”, brano che ancora oggi suona attuale) oppure ambiziosi, ad ampio respiro come il ciclo in due parti di “Le Ciel est Jaune d'un Liquide Inconnu”, composizione che incomincia ad avvicinare Loreau verso risvolti più ambientali e new-agey. Attorno il 1985 Bertrand Loreau si sposta sensibilmente in territori più melodici e la sua musica assume una dimensione maggiormente sinfonica e barocca, influenzato probabilmente dai contemporanei exploit commerciali di Vangelis (“Little Dream”) senza comunque perdere in purezza e rigore (“It Moogs Strange”, atmosfere vicine alle tendenze più jazzate di Vangelis) e guadagnando enfasi e passione nel romanticismo visionario di “Rencontre Manquée” e nel lungo epilogo di “Au-delà du Passé”. Com'è possibile leggere dalle note di copertina, Bertrand Loreau dedica “Réminiscences” a tutti gli appassionati di musica elettronica incontrati negli ultimi trent'anni... mi sento di accogliere questa dedica con entusiasmo e con una certa sorpresa, questo cd si candida infatti come una delle uscite più interessanti del 2009!
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