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MORTIIS / IL SEGNO DEL COMANDO / FREDDY DEL RIO AND THE PHANTOMS The awaken: forgotten songs from the smell of rain / I’m beginning to see the darkness Black Widow Records 2022 NOR / ITA

Uno strano split, questo, per i canonici standard dei canali prog. La Black Widow mette insieme tre diverse realtà, altrettante sfaccettature del sound che guarda con fede all’Oscurità, dimostrando che quest’ultima – evidentemente – non è poi così… monocromatica (e monocorde) come si sarebbe inclini a credere. La timbrica è ovviamente cupa, tendente a soffocare con il consueto strato di polvere i suoni da consunto vinile; riprendere dei vecchi demo non poteva quindi essere scelta migliore, affinché si ricreasse una sbiadita atmosfera cimiteriale. Difatti, le macabre danze vengono aperte dal folletto norvegese Mortiis (folletto, gnomo o quant’altro, fate Voi), ex componente degli Emperor, connazionale black metal band. Il tastierista, durante gli anni ’90, si era contraddistinto per degli album ambient e allo stesso tempo sinfonici, permeati da una inquietante delicatezza. Al di là dei gusti soggettivi, un’opera come “Fata Morgana” (1995) denotava un certo sforzo compositivo, che all’epoca creò parecchio interesse tra i suoi seguaci. Fu tra il 1997 ed il 1998 che il compositore maledetto diede alla luce (oscura) i quattro pezzi qui presenti, cominciando a crearli dopo aver completato il suo “The Stargate” (1999). Erano i momenti di transizione in cui si stava lavorando al progetto “Era 1” e questi brani – apparsi in un EP nel 2019 – finirono per rappresentare l’anello di congiunzione nel processo evolutivo-compositivo del musicista scandinavo, che nel 2001 avrebbe dato alle stampe un album differente come “The smell of rain”, assolutamente dark-wave, orecchiabile e in determinati punti anche ballabile. Beh, il consiglio è in caso di andare a riprendere proprio quel lavoro, perché le versioni demo qui presenti esaltano solo i fans più fervidi e completisti. La voce non è affatto trattata e non risulta un granché, nonostante qualcuno potrà dire che questo approccio scarno e minimalista possa donare ancora più fascino. Il “fascino” è il medesimo della foto posta in copertina, ognuno poi tragga le proprie conseguenze. Vi sono momenti persino al limite del “danzereccio”… Proprio per questo, si consiglia ancora l’ascolto di “The smell…”, che presenta momenti ben riusciti e certamente non banali, con una produzione e una cura dei suoni ovviamente migliori.
Altro discorso per gli italiani Il Segno del Comando, presenti su questa pubblicazione con due brani all’insegna del dark-prog, prima totalmente strumentale e poi anche cantato. La band genovese del bassista Diego Banchero, paradossalmente, in questa recensione trova meno spazio rispetto al collega norreno, per il semplice fatto che qui risultano essere i migliori e non c’è granché da dire. I pezzi sono connotati dal classico organo “liturgico” di Beppi Menozzi, da rituale eretico rigorosamente notturno nello scantinato di qualche chiesa (preferibilmente sconsacrata), dando il meglio nelle parti strettamente chitarristiche. Assoli davvero belli ed intensi ad opera di Davide Bruzzi e Roberto Lucanato, sicuramente sopra la media. In questa seconda parte dello split, tutta italica, la conclusione è lasciata a Freddy Delrio – ex Death SS – con i suoi The Phantoms. Un tipico horror rock sul filone della band madre, che dietro il microfono avrebbe necessitato della presenza di Steve Sylvester (o di una voce simile) per apparire maggiormente credibile. L’approccio è comunque discreto, soprattutto quando si lascia anche qui libero sfogo alle sei corde elettriche, in questo caso affidate a Lucky Balsamo.
Tre facce dell’Oscurità, si diceva. Alla fine, tornando indietro e rimettendo i tasselli al loro posto, ne viene fuori una dimensione omogenea pur nella sua diversità. Una pubblicazione quindi più interessante di quanto potesse inizialmente apparire, anche se sarà apprezzata particolarmente – come già accennato – dagli amanti più irriducibili di queste realtà. Per tutti gli altri sorgono seri dubbi, anche se un ascolto è consigliato a chi mantiene una mentalità un po’ più aperta e non disdegna proposte differenti a quanto ascoltato di solito.



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Michele Merenda

Collegamenti ad altre recensioni

FREDDY DELIRIO AND THE PHANTOMS The cross 2019 
IL SEGNO DEL COMANDO Il segno del comando 1997 
IL SEGNO DEL COMANDO Il segno del comando 1997 (Black Widow Records 2019) 
IL SEGNO DEL COMANDO Der Golem 2002 
IL SEGNO DEL COMANDO Il volto verde 2013 
IL SEGNO DEL COMANDO L'incanto dello zero 2018 
IL SEGNO DEL COMANDO Il domenicano bianco 2023 

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