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TASAVALLAN PRESIDENTTI Live in Lambertland Svart Records 2019 FIN

Nell’opera di recupero di materiale d’archivio della scena finlandese degli anni ’70 da parte della benemerita Svart Records, spicca questo doppio live dei Tasavallan Presidentti. Le registrazioni hanno una qualità audio ampiamente soddisfacente e risalgono al tour che accompagnava il lancio del loro album migliore, “Lambertland”. Si tratta di estratti da tre date tra luglio e settembre 1972, in cui la band era in stato di grazia. La line-up dell’epoca vedeva Eero Raittinen alla voce e alle percussioni, Pekka Pöyry ai fiati, Jukka Tolonen alla chitarra, Måns Groundstroem al basso e Vesa Aaltonen alla batteria. Musicisti straordinari che avevano da poco inciso un lavoro da considerare tra i capisaldi del prog finlandese. Composizioni già di base splendide, come “Lounge”, “The bargain”, “Dance”, “Celebration of the saved nine”, assumono linfa nuova sul palco, acquistando ulteriore energia e permettendo scorribande strumentali di altissimo livello. Tolonen aveva scritto gran parte della musica presente su “Lambertland” ed è mattatore assoluto con la sua chitarra. In concerto, insieme ai suoi compagni, si divertiva a lanciarsi in improvvisazioni e a dilungare i momenti solistici. Così, oltre ad apprezzare quei temi e quelle melodie già note, questo documento ci aiuta a comprendere ulteriormente il grande talento di questa band. Le cavalcate della sei corde, gli intrecci con il sax, la fantasia della sezione ritmica, i cambi di tempo e di umore dimostrano come i Tasavallan Presidentti avevano raggiunto una pienissima maturità in studio e dal vivo. Presente nella track-list anche “Ramblin’”, tratta dall’esordio da solista di Tolonen, qui in una versione molto più veloce. Anche il nuovo cantante, che aveva il non facile compito di sostituire il bravissimo Frank Robson, mostra in tutto e per tutto di essere pienamente integrato nel gruppo e di avere doti notevoli. Ormai totalmente affrancata da qualsiasi modello anglosassone, la band viveva un momento d’oro in cui la sua musica viveva di vita propria. La proposta era incentrata su un progressive rock esuberante, dove le reminiscenze blues deviavano verso nuovi lidi, si fondevano con il jazz-rock e, nonostante un certo vigore sempre di base, proprio nei momenti solistici si evidenziava dal vivo una dimensione jazzistica molto particolare. Immaginate dei Colosseum più “sporchi”, più svolazzanti e con un pizzico di follia zappiana e avrete un’idea di come “Live in Lambertland” mostra i Tasavallan Presidentti in quello che resta probabilmente il loro apogeo.



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Peppe Di Spirito

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