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TASAVALLAN PRESIDENTTI |
Live at Ruisrock 1971 |
Svart Records |
2024 |
FIN |
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Negli ultimi anni la Svart Records ha recuperato una serie di documenti inediti degli anni ’70 di una delle più importanti band finlandesi, i Tasavallan Presidentti. Volendo ricapitolare e fare ordine, tutto è iniziato nel 2016, con la pubblicazione di una registrazione radiofonica risalente al settembre 1973 e che è diventata la prima uscita della interessantissima serie “Pop Liisa”, con numerose altre testimonianze di band dell’epoca. Tre anni dopo è stata la volta di “Live in Lambertland”, datato 1972, seguito poi “Changing times and movements” nel 2021, che proponeva dei concerti del 1970 e del 1971. Altri due album nel 2022, “State visit”, un live del 1973 in Svezia e “The lost 1971 studio session”, inedita incisione in studio. Si arriva così al 2024 e questo nuovo “Live at Ruisrock 1971”, testimonianza dello show dei “Pressi” al celebre festival che si teneva annualmente a Turku e al quale partecipavano numerosi artisti di fama internazionale. Il gruppo si presentò sul palco con una formazione che vedeva Frank Robson alla voce, all’organo e al tamburello, Pekka Pöyry al sax e al flauto, Jukka Tolonen alla chitarra, Måns Groundstroem al basso e Vesa Aaltonen alla batteria. Il concerto si apre con una lunghissima versione (quasi ventiquattro minuti) di “The bargain”, cavallo di battaglia che sarà presente sullo splendido album “Lambertland” e in quel momento ancora inedito e presentato con il titolo provvisorio di “Better move on”. Fin dalle prime battute, si percepisce la voglia dei Tasavallan Presidentti di proporre una musica aperta, libera verso l’improvvisazione, con le interconnessioni tra chitarra elettrica, organo e fiati che fanno da introduzione. Verso i tre minuti e mezzo arriva il noto riff che caratterizza fortemente il brano, la cui struttura prende forma e diventa riconoscibile per chi conosce la versione in studio, con un rock aggressivo che flirta con il jazz-rock. Anche le melodie vocali sono le stesse, ma il testo è differente, visto che subirà una variazione nel momento in cui ci sarà una sostituzione del cantante. Verso i nove minuti e mezzo, ecco che Tolonen si lancia in un prolungato e infuocato assolo e dopo altri cinque minuti inizia a dialogare con il sax, mentre un basso ossessivo e la batteria sincopata fanno da motore perfetto, prima di spegnersi per un po’ e lasciare che i solisti si mettano a “duellare”. Il rientro della sezione ritmica porta pian piano al recupero del riff di base e ad una parte più strutturata, con il ritorno del cantato ed una progressione che porta poi al finale. A seguire, vengono proposti senza soluzione di continuità due pezzi del repertorio solista di Tolonen, “Ramblin’” e “Impressions of India”, per un totale di quasi diciotto minuti che per l’occasione accentuano le venature di hard rock e blues rock, anche se non manca un intrigante passaggio in cui il flauto diventa il principale protagonista. La performance dei Tasavallan Presidentti al Ruisrock si conclude con ventuno minuti in cui si uniscono la zappiana “King Kong”, “Celebration of the saved nine”, episodio che pure confluirà in “Lambertland”, ed altri spunti improvvisativi che alternano dissonanze, ferocia e classe. A completare il documento di cui vi stiamo parlando, c’è anche un ulteriore cd, contenente un’altra esecuzione di “The bargain” di diciannove minuti, registrata in occasione di un concerto ad Helsinki il 5 dicembre 1971 e abbastanza diversa da quella ascoltata nel primo dischetto. Stavolta la versione è più pacata e melodica, l’improvvisazione iniziale è più d’atmosfera, Tolonen introduce il wah-wah, Pöyry elettrizza il sax con l’effetto riverbero, inserendo anche un curioso tema folk verso il finale ed anche il basso si ritaglia un trascinante spazio solistico. È davvero interessante notare come questa composizione si evolveva nelle esibizioni dal vivo e come la band lavorava in concerto per poi trasportare le idee in studio al momento della registrazione definitiva. Anche stavolta la Svart Records ci delizia con un prodotto splendido, che ci fa ulteriormente capire come nei concerti dei Tasavallan Presidentti negli anni ’70 nulla era scontato, se non la capacità di sorprendere l’ascoltatore e di coinvolgerlo con musica stupenda e prestazioni di enorme intensità.
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Peppe Di Spirito
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