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ATON'S Caccia grossa Contempo 1991 ITA

Attendevo questo momento da tanto tempo. Penso di non aver mai desiderato tanto un disco. Quando poi ho fatto scendere la puntina sul vinile... beh! Letteralmente sono impazzito.
Questa nuova opera dei nostri beneamati Aton's arriva come manna dal cielo. Se in Italia solo la metà dei prodotti discografici fosse di questo livello, saremmo noti in tutto il mondo per la migliore produzione di progressive. Questo disco, pronto già da anni, ha tutte le carte in regola per sfondare sul mercato. Può piacere al prog fan, come al rockettaro. Chi aveva detto (peraltro ingiustamente) che il primo disco era troppo cantautoriale, sicuramente qui si ricrederà profondamente. Appena ascoltate le canzoni possono rimanere poco nella testa. Non siamo di fronte a pezzi orecchiabili, da fischiettare in autobus. Ogni singola canzone ha una struttura armonica invidiabile, un testo letteralmente da brivido ed emozionante. Così inevitabilmente ci si accorge che il lavoro svolto alle spalle, il lavoro compositivo, di arrangiamento e professionale in generale è stato notevole. Un disco che palpita, un disco (come dico io) con il cuore.
Sette sono i pezzi presenti, uno più bello dell'altro. Inizia "Maggio di Sant'Elena", che ricorda gli ultimi giorni di vita di Napoleone. Un pezzo leggermente tetro, con aperture melodiche notevoli. "Caccia grossa", che dà il titolo all'LP, viene subito dopo; forse il mio pezzo preferito. Volendo un possibile hit single. Se immaginate i cartoni animati di Walt Disney mentre lo ascoltate, il tutto diviene magico. "Ombre di musica" esprime le sensazioni di un musicista nel momento dell'ispirazione. La voce di Pietro Ratto qui è semplicemente stupenda. Ma il massimo per quanto riguarda il testo è raggiunto da "La torre tradita". Chiudete gli occhi e vedrete che, ascoltandola, immaginerete le situazioni narrate. Non vi dico qual è il tema... ma vi assicuro che un pezzo come questo merita l'acquisto del disco.
Sul secondo lato abbiamo "Sinfonia n. 2 per tastiere MIDI batteria basso e chitarra più o meno distorta". Il titolo dice già tutto. E' un pezzo completamente strumentale ove l'arte compositiva di Pietro risulta completamente esaltata. Sia Vito Frallonardo al basso che Massimo Trasente alla batteria fanno un lavoro notevole, per niente oscurati dalla genialità di Ratto. "L'appuntamento" continua a tenerci col fiato sospeso, regalandoci ancora emozioni e sogni. Poi "Buio" chiude tutte le vie d'uscita con un finale degno di un capolavoro. Non possiamo fare altro che girare il vinile sul piatto ed iniziare di nuovo ad ascoltare tutto dall'inizio.
Amo alla follia il loro primo disco "A.I. 2984", amo anche "Opera H", amo il loro 45 giri "Ore tre/Sogni" ed ora non posso che amare questo "Caccia grossa". Candidato ad essere il miglior disco del 1991... vedete un po' voi!

 

Marco del Corno

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