Home
 
LARS FREDRIK FRØISLIE Fire fortellinger Karisma Records 2023 NOR

Sentendo che un keyboard wizard come Lars Fredrik Frøislie, fondatore e tastierista dei Wobbler ma anche dei White Willow e di numerosi progetti prog scandinavi, pubblica il suo primo disco solista, si potrebbe pensare ad un progetto come The Six Wives of Henry the Eighth, ma in quel caso si è davvero fuori strada.
”Fire Fortellinger”, col suo prog sound classico sembra un disco registrato negli anni ’70 ma, sorprendentemente, a livello di melodie e armonie, è molto più vicino alle atmosfere del prog italiano che a quelle del prog scandinavo o anglosassone. Meno temi incrociati e tempi dispari rispetto allo stile dei Wobbler (e degli Änglagård), meno virtuosismi fini a sé stessi, maggiore ricerca del bello e del lirismo, momenti musicali veramente pregevoli.
Un elemento caratterizzante per l’album è la scelta di cantare nella propria lingua, il norvegese, non proprio melodica come la nostra, ma perfetta nel contesto: nei quarantasei minuti di “Fire Fortellinger”, Frøislie ci fa viaggiare nel tempo e nello spazio attraverso “Quattro racconti”, appunto il titolo del disco. Ben presto ci si abitua all’aspro idioma nordico, cui d’altronde abbiamo preso confidenza da decenni grazie allo svedese utilizzato dai Landberk e dagli Änglagård. Sicuramente ci aiuta in questo test culturale la voce di Lars, che cerca la melodia e il romanticismo, senza utilizzare i timbri più minacciosi del norvegese, non a caso molto utilizzato nel black metal.
Il primo brano “Rytter av dommedag” (Il Cavaliere dell’Apocalisse) è una suite epica dalla durata di quasi diciassette minutiche descrive il Ragnarok (crepuscolo degli Dei nordici), facendolo partire dal risveglio di Re Rakne dal suo sepolcro. Ben presto si arriva all’Apocalisse prevista dalle leggende norrene, che culmina con la vittoria delle tenebre: “Il lupo (Skǫll) divora il fratello della luna (il Sole). Nell'oscurità per sempre. Nell'oscurità!”. Il Giorno del Giudizio è descritto da passaggi di Hammond e Mellotron di grande potenza ed effetto e da una robusta base ritmica. Molti i momenti musicali di un brano lungo ma sempre tirato e appassionante. Tutta la collezione di tastiere vintage viene utilizzata qui e in tutto l’album con colore e gusto.
Il secondo brano, “Et sted under himmelhvelvet” (Un posto sotto il firmamento) è il più “italiano” e potrebbe essere tranquillamente in un disco della PFM o del Banco come melodia, sound e atmosfera. La storia si svolge in una atmosfera onirica,in un ideale giardino rinascimentale vicino a Firenze o all'Arcadia, camminando fra le rovine e la natura, in “un posto sotto il cielo dove star bene” fra deja-vu e sensazioni del passato: “le radici son sentieri che portano indietro”.Affinità coi luoghi così forti da avere la sensazione di aver avuto degli antenati in quella Terra mitica. Notevoli i riferimenti al Neoclassicismo, anche pittorico: sembra di vedere una delle vedute di Turner o di Piranesi con le rovine dell’Antica Roma.
Segue Jærtegn (Presagio), in cui si tornano temi apocalittici: al culmine di uno scontro armato in una foresta in un’altra epoca (c’è una carrozza) “fa buio e il sole diventa nero e rosso come il sangue”, una descrizione primitiva per una eclissi, che apre nuovamente all’avvento del soprannaturale, alla presenza di spiriti e si chiude con la gelida aurora boreale e le anime che dannate restano a vagare in quel luogo. Il brano presenta il miglior assolo di synth del disco, ed uno dei migliori della carriera di Frøislie: al minuto 3:53 parte un volo leggero verso il cielo terso del Nord, la melodia si libbra in un filo sottile e ipnotico, che volteggia e tocca note magiche. Lars la descrive come una improvvisazione riuscita al primo tentativo con l’Arp Pro Soloist (dolce synth caro a Tony Banks) in cui sembra di ascoltare un effetto di pitch bender, che però è assente nell’Arp, ma viene ottenuto dal tastierista agendo sul portamento per scivolare letteralmente sulla tastiera in un suono unico e continuo.
Chiude il disco “Naturens Katedral” (La Cattedrale della Natura), in cui viene espresso l’amore per la natura nordica e per l’isolamento, che Lars dimostra anche nei video col making of del disco, girati nella baita in cui si è ritirato per realizzare “Fire Fortellinger”, che mostrano l’artista insieme alla sua famiglia alle prese con i fenomeni climatici del profondo Nord.
Le ultime parole del disco sono funeree ma solenni, quasi un manifesto del movimento prog scandinavo, oltre che dell’amore di Frøislie per l’inospitale natura norvegese: “Siamo attratti dal Nord; qui vivremo insieme finché il muschio non crescerà su di noi e le nostre ossa si sbricioleranno. I fiori cresceranno dalla polvere.”
Musicalmente, l’ultima traccia è un'altra composizione epica, di oltre sedici minuti, che in uno stile possente e sinfonico descrive le immense distese bianche ed enormi valanghe. Un prog che esprime perfettamente la forza degli elementi in un ambiente estremo come quello nordico.
Originale la soluzione per ovviare all’assenza delle chitarre nel disco: agli abbondantissimi strumenti vintage di Lars, si affiancano il clavicembalo William de Blaise e la Clavinet, cara anche a Keith Emerson: in entrambi i casi sono strumenti a corda!
Oltre a comporre tutte le musiche e testi, produrre il disco e cantare, Frøislie ha anche dipinto la copertina di Fire Fortellinger e ha suonato la batteria, decisamente bene. Il disco è disponibile in varie versioni da Karisma Records e sulla pagina Bandcamp di Lars Fredrik Frøislie.
Curiosità: Lars, con gli altri membri dei Wobbler, ha già da molti anni studiato la lingua italiana per meglio apprezzare il nostro patrimonio musicale, a cui si ispira. Membri dei Wobbler erano presenti alla Prog Exhibition a Roma nel 2010.
Lo spirito di autenticità nel quale si è sviluppata l’opera è così spinto da presentare piccole imperfezioni, volutamente lasciate nelle registrazioni.
L’unico altro strumentista del disco è Nikolai Hængsle, bassista dei Needlepoint e degli Elephant9.



Bookmark and Share

 

Sergio Lombardi

Collegamenti ad altre recensioni

CALIGONAUT Magnified as giants 2021 
IN LINGUA MORTUA Salon des refusés 2010 
THE OPIUM CARTEL Night blooms 2009 
THE OPIUM CARTEL Ardor 2013 
THE OPIUM CARTEL Valor 2020 
TUSMØRKE Riset bak speilet 2014 
TUSMØRKE Ført Bak Lyset 2016 
TUSMØRKE Bydyra 2017 
TUSMØRKE Hinsides 2017 
TUSMØRKE Fjernsyn i farver 2018 
TUSMØRKE Osloborgerlig Tusmørke Vardøger og Utburder Vol. 1 2018 
TUSMØRKE Leker for barn, ritualer for voksne 2019 
WOBBLER Hinterland 2005 
WOBBLER Afterglow 2009 
WOBBLER Rites at dawn 2011 
WOBBLER From silence to somewhere 2017 
WOBBLER Dwellers of the deep 2020 

Italian
English